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5 cose che solo chi ha avuto un cellulare può capire

Chi non ha mai preso in mano un cellulare in vita sua, cioè le nuove generazioni, non potrà mai comprendere alcuni elementi con i quali noi più “anziani” abbiamo avuto a che fare. Con tutte le difficoltà che al tempo accompagnavano l’utilizzo di un dispositivo già di per sé rivoluzionario come il cellulare.
A cura di Marco Paretti
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L'avvento degli smartphone ha rivoluzionato completamente il settore della comunicazione, portando con sé numerosi vantaggi e semplificandoci di molto le varie azioni che compiamo quotidianamente. Per questo chi non ha mai preso in mano un cellulare in vita sua, cioè le nuove generazioni, non potrà mai comprendere alcuni elementi con i quali noi più "anziani" abbiamo avuto a che fare. Con tutte le difficoltà che al tempo accompagnavano l'utilizzo di un dispositivo già di per sé rivoluzionario come il cellulare.

Cancelletto e asterisco

Ogni tanto sui social network capita di trovare qualche 15enne che, stupito, si chiede se i cellulari fossero così evoluti da aver già previsto l'avvento di Twitter e degli hashtag. Il motivo? La presenza del tasto cancelletto sulle tastiere dei vecchi cellulari. In realtà questi due tasti consentivano (e consentono tuttora) di accedere  ai cosiddetti codici di servizio, dove l'asterisco invia un impulso "sordo" e il cancelletto ha un valore isolante. Così era possibile, per esempio, addebitare la chiamata al ricevente o chiamare con il numero privato. Poi, nel 2006, è arrivato Twitter, monopolizzando il significato del cancelletto.

Il linguaggio degli SMS

C'erano due tipologie di persone: chiscrivevaunmessaggiocosì e chi lo scrv in qst modo. L'obiettivo era sempre lo stesso, riuscire ad infarcire più informazioni possibili all'interno di un messaggio da 160 caratteri. Andare oltre significava, oltre a dover inviare due messaggi, pagare di più. Il fenomeno del linguaggio da SMS è in poco tempo diventato argomento di discussione sociologica, salvo poi sgonfiarsi con l'avvento degli smartphone, dei servizi di messaggistica e della diffusione dei pacchetti comprensivi di migliaia di SMS. Ancora oggi, però, le abbreviazioni sono ben radicate all'interno della nostra cultura e non è raro trovarsi davanti a messaggi composti da qnd, nn e tvb.

Le cover intercambiabili

Gli smartphone attuali sono spesso belli, eleganti e caratterizzati da materiali pregiati. Peccano, però, nella possibilità di personalizzazione. Un elemento che in chi ha avuto un cellulare provoca un grande senso di nostalgia: i vecchi cellulari, dai Nokia agli LG, consentivano quasi sempre di personalizzare completamente l'aspetto esteriore con delle cover facilmente intercambiabili. Alcune permettevano persino di personalizzare lo schermo attraverso un ologramma in trasparenza.

Le ricariche telefoniche

Oggi quasi tutti sfruttano un'offerta per usufruire di pacchetti comprensivi di chiamate, messaggi e navigazione web. Che sia in abbonamento o con ricarica periodica, i tempi in cui si contavano i singoli SMS da inviare sono ormai andati. Con i cellulari era normale effettuare spesso una ricarica, un momento sacro che sanciva la possibilità di tornare a connettersi con gli amici, scrivere messaggi e chiamare. Almeno fino al termine dei soldi sulla scheda. Cosa che di solito avveniva poche ore dopo la ricarica.

Partire senza il caricabatterie

Oggi sarebbe un dramma, ma un tempo era normale e anche piuttosto comune. Dimenticarsi il caricabatterie a casa oggi significa avere un'autonomia di poche ore, ma con i cellulari significava dover semplicemente stare più attenti ai consumi. Che fosse un weekend fuori città o una breve vacanza, con il cellulare si poteva sopravvivere per diversi giorni senza carica. Anche con poche tacche.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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