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7 cose che non riesci più a ricordare a causa della tecnologia

L’arrivo di dispositivi sempre più personali e performanti ha consentito di affidare un gran numero di compiti “ingrati” ai device, consentendoci di spostare l’attenzione su altri elementi che oggi consideriamo più importanti. Eppure in questa situazione abbiamo perso qualcosa di importante: la capacità di memorizzare le cose.
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A cura di Marco Paretti
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La tecnologia ha letteralmente stravolto le nostre vite. L'arrivo di dispositivi sempre più personali e performanti come smartphone, tablet e smartwatch ha consentito di affidare un gran numero di compiti "ingrati" ai device, consentendoci di spostare l'attenzione su altri elementi che oggi consideriamo più importanti. Eppure in questa situazione abbiamo perso qualcosa di importante: la capacità di memorizzare le cose. Il risultato è che, spesso, abbiamo l'impressione che il nostro telefono stia diventando sempre più intelligente, ma noi sempre più stupidi. Ormai è diventato paradossalmente semplice dimenticarsi elementi come compleanni o numeri di telefono, custoditi gelosamente all'interno delle memorie dei nostri dispositivi. Ecco 9 cose che la tecnologia ci ha fatto dimenticare.

I numeri di telefono

L'arrivo dei cellulari ha dato il colpo di grazia alla nostra capacità di memorizzare i numeri di telefono, anche quelli più importanti. Fino agli anni '90 era normale ricordarsi i recapiti di amici e parenti più stretti, ma ora provate a chiedere ad un 15enne il numero di telefono di casa e probabilmente non saprà dirvelo. La rubrica del nostro smartphone rappresenta uno degli elementi più ovvi presenti sui nuovi (e vecchi) dispositivi, tanto che ormai sappiamo di poterci affidare al 100% ad essa.

I compleanni

Quella di dimenticarsi i compleanni, anche quelli più importanti, è una costante che si è fatta ancora più preoccupante con lo sviluppo della tecnologia. Perché parliamoci chiaro, se non ci fosse Facebook a ricordarci che oggi è il compleanno del nostro compagno del liceo e domani quello di nostra zia, probabilmente ci dimenticheremmo di queste ricorrenze in un batter d'occhio. In questo caso l'arrivo del social network ha generato anche una diffusa apatia nei confronti dei compleanni; gli auguri sono ormai diventati un elemento che inviamo perché ce lo dice il social network e spesso si consumano con un semplice "Auguri". Il sentimento dov'è finito?

I calcoli a mente

"Dovete imparare a farli, perché non avrete sempre con voi una calcolatrice". In quanti si sono sentiti ripetere questa frase a scuola? Probabilmente le maestre non si aspettavano che, entro pochi anni, il mondo sarebbe stato letteralmente invaso da calcolatrici in ogni salsa: ora persino lo smartwatch può fare i calcoli. Dettandoli a voce. Così si è passati dalla capacità di fare calcoli complessi a mente – o sfruttando stratagemmi su carta – all'incapacità totale di compiere anche quelli più semplici "perché tanto c'è lo smartphone". E per le operazioni più "particolari", come quelle per valutare le spese o dividere i costi, c'è sicuramente un'applicazione pronta a svolgerli al posto nostro.

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Compilare un assegno

Ok, se siete troppo giovani probabilmente non sapete nemmeno cosa sia un assegno. Ma se invece ne avete compilati nella vostra vita, provate a pensare all'ultima volta che lo avete fatto. Servizi come PayPal e i futuri Apple Pay e Android Pay hanno reso questo metodo di pagamento semplicemente antiquato e appartenente ad un'epoca dove bisognava recarsi fisicamente in banca per ritirare i soldi. Ma se nel 2016 vi trovaste a doverne compilare uno, sareste davvero in grado di farlo alla perfezione?

Scrivere in corsivo

Fate una prova: prendete un foglio e cercate di scrivere una frase utilizzando solo le lettere in corsivo che vi hanno insegnato a scuola. Vi siete fermati alla prima lettera maiuscola? È normale, visto che nel 2016 se scriviamo lo facciamo su un computer, smartphone o tablet. A volte non dobbiamo nemmeno utilizzare le dita: ci basta dettare il testo al nostro smartwatch. Così, nel tempo, il ricordo della scrittura in corsivo è pian piano svanito, lasciando il posto, per le situazioni d'emergenza, a quella in grassetto. Altro che dolori al polso, i problemi per la troppa scrittura riguarderanno solo i pollici.

Dare indicazioni

O viaggiare in generale. Una delle più grandi rivoluzioni dei cellulari prima e degli smartphone poi sono state le applicazioni dedicate alla navigazione. Ora tutti i dispositivi portatili hanno integrato un programma che ci aiuta a districarci per le vie della nostra città e del mondo, con innumerevoli altre applicazioni pronte ad essere scaricate dagli store digitali. In questo modo ricordarsi a mente la strada per raggiungere l'ufficio o la casa dell'amico è diventato superfluo e spesso ci obbliga a cercare l'indirizzo su Google Maps. Lo stesso succede quando uno sconosciuto ci chiede come raggiugnere un determinato luogo: la risposta più comune è tirare fuori lo smartphone e guardare sulla mappa.

Scrivere parole difficili senza cercarle sul dizionario

I tempi dei dubbi e delle domande esistenziali sullo spelling delle parole più complesse è ormai finito da tempo. L'autocorrezione, ormai presente sia su computer che su smartphone, riesce a levarci ogni dubbio istantaneamente, correggendo i nostri eventuali sbagli. Quella piccola linea rossa che indica un errore ha paradossalmente ucciso definitivamente la nostra capacità di scrivere correttamente una frase. Mentre per i termini più complessi c'è sempre la panacea di ogni male digitale: Google, che ha ormai sostituito la lunga ricerca dei termini sul dizionario.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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