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Allarme FBI per le elezioni Usa 2016, hacker russi violano i registri elettorali online

Il sospetto che dietro le violazioni riscontrate negli ultimi mesi in occasioni delle primarie per le elezioni presidenziali di Usa 2016 ci sia la mano di hacker russi si fa sempre più concreto. Ora l’FBI lancia l’allarme dopo due nuovi recenti episodi in Arizona e Illinois.
A cura di Francesco Russo
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Il sospetto che dietro le violazioni riscontrate negli ultimi mesi in occasioni delle primarie per le elezioni presidenziali di Usa 2016 ci sia la mano di hacker russi si fa sempre più concreto. Ora l'FBI, l'organo federale investigativo americano, lancia l'allarme rivolto alle autorità locali affinché potenzino la sicurezza informatica per proteggere i dati elettorali, dopo due nuovi recenti episodi che, stando a fonti d'intelligence americana citate dalla emittente tv, Nbc, mostrano tutti i segni della mano di Mosca dietro queste violazioni. Nel caso specifico, i tratterebbe di cyber-intrusioni nei registri elettorali di due stati: Arizona e Illinois.

La vicenda di intrusioni online ad opera di hacker russi va avanti ormai da alcuni mesi e ora l'FBI lancia l'allarme dopo aver verificato due nuove intrusioni. Il sospetto dunque diventa sempre più concreto e l'organo investigativo del governo Usa, pur non citando il nome dei due stati coinvolti, lancia l'allarme. Matt Roberts, portavoce del segretario di Stato in Arizona, conferma come le autorità locali fossero state avvertite il mese scorso dalla Fbi della sospetta violazione, quando emerse che username e password di un funzionario elettorale locale erano circolate online. Il sistema fu chiuso per diversi giorni e fu verificato che le informazioni dei 3,4 milioni di elettori presenti nel registro non erano state compromesse. Lo stesso Roberts ha sottolineato che, secondo le autorità, l'intrusione in Arizona è stata opera di un hacker russo.

L'Fbi lanciando l'allarme, ricorda l'importanza cruciale di garantire che i sistemi informatici siano sicuri in coincidenza con l'inizio delle operazioni elettorali, dopo che già di recente erano stati sollevati sospetti sulle minacce informatiche e che diversi esperti insieme con lo staff della campagna della candidata democratica Hillary Clinton si erano detti convinti del coinvolgimento russo nell'intrusione alla vigilia della convention democratica nel sistema informatico della Comitato Nazionale Democratico.

L'organo organizzatore della convention democratica, che nel mese di luglio che ha ufficialmente assegnato la nomination ad Hillary Clinton, era già stato preso di mira con risultati disastrosi per il partito visto che proprio in seguito a quella violazione erano state diffuse e-mail confidenziali da cui sembrava trasparire un comportamento non troppo imparziale da parte di alcuni esponenti del partito a scapito dello sfidante della Clinton, ossia Bernie Sanders. Il caso che portò anche alle dimissioni della presidente del Comitato Nazionale.

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