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Amazon combatte i furti terrorizzando i dipendenti

Amazon utilizza storie di dipendenti licenziati che hanno rubato prodotti all’interno dei magazzini per dissuadere gli attuali lavoratori dal sottrarre merce dagli scaffali durante i turni.
A cura di Marco Paretti
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Amazon utilizza storie di dipendenti licenziati che hanno rubato prodotti all'interno dei magazzini per dissuadere gli attuali lavoratori dal sottrarre merce dagli scaffali durante i turni. Lo rivela un rapporto di Bloomberg, specificando che l'azienda di Jeff Bezos utilizza clip video che ritraggono i dipendenti poi licenziati mentre compiono il furto. Questi filmati vengono costantemente mostrati su uno schermo presente all'interno dei magazzini di Amazon, accompagnati dalla descrizione del furto e dal valore dell'oggetto sottratto. I video non mostrano il nome del lavoratore, ma ne nascondono la forma dietro una silhouette nera accompagnata dalla scritta "terminato" o "arrestato".

Nei magazzini senza televisori le storie vengono stampate e attaccate alle bacheche sparse in tutti i magazzini. La testata americana ha intervistato 11 dipendenti, sia ex che attualmente impiegati, scoprendo che la pratica viene attuata ormai da diverso tempo. "È uno strano modo per spaventare le persone" ha spiegato James McCracken, un ex lavoratore di Amazon. "Penso sia offensivo". Molte fonti di Bloomberg hanno persino affermato che un dipendente è stato licenziato per aver rubato il pranzo di un collega davanti alle telecamere che ne hanno registrato il furto.

Il problema dei furti aziendali è piuttosto grave per realtà come Amazon – negli Stati Uniti costa alle aziende circa 42 miliardi all'anno – ma questo approccio non fa altro che cementificare l'idea che quella di Jeff Bezos sia la peggior azienda tecnologica in cui lavorare, elemento più volte emerso nel corso degli ultimi anni. Lo scorso agosto un rapporto del The New York Times ha svelato richieste estremamente elevate da parte dell'azienda verso i dipendenti, che le hanno definite "assurde" e irragionevolmente alte". In quell'occasione uno degli ex lavoratori intervistati aveva affermato: "Ho visto piangere alla propria scrivania praticamente ogni persona con cui ho lavorato". All'articolo aveva risposto immediatamente non solo il CEO Bezos, ma anche Jay Carney, Vice Presidente per gli affari aziendali di Amazon, che in un articolo dal titolo "Quello che il New York Times non vi ha detto" aveva criticato l'approccio "di parte" alla storia.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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