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Apple iCloud: ecco come funziona il nuovo servizio Apple

L’azienda di Cupertino, dopo il lancio di iCloud e iTunes Match, diventa il più grande retailer di musica online, dopo aver convinto le case discografiche a firmare accordi di partnerhip.
A cura di Vito Lopriore
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Adesso che iCloud è stato svelato, rimangono ancora alcuni dubbi degli utenti sull’uso effettivo della nuova tecnologia su cui punterà tutto la Apple. La cosa più importante della presentazione dei nuovi software Apple, presentati da Steve Jobs all’ultima conferenza WWDC, è il nuovo servizio chiamato iTunes Match. Questa applicazione permette di avere un backup dei dati online utilizzabile su qualsiasi device Apple e uno storage di dati per sincronizzare i propri servizi musicali, ma anche le foto, files e software.

Tramite l’account iCloud tutte le canzoni comprate da iTunes possono essere ascoltate sugli altri gadget Apple o computer, dove è installato iTunes (Amazon ha fatto qualcosa di simile con Cloud Drive). Per 25 dollari all’anno, altrimenti non si potrebbero rispettare i termini di licenza delle case discografiche con cui Apple ha firmato gli accordi (EMI). Cloud Drive e Google Music, in versione Beta, richiedono agli users di caricare ogni singola traccia sui loro server, un processo che può prendere ore o giorni. Anche Facebook, con il recente accordo con Spotify, si sta muovendo per diffondere il servizio music tra i suoi utenti.

Apple, il più grande venditore di musica online oggi, ha convinto in qualche modo le etichette discografiche e i publisher di andare avanti nel piano di usare il processo che permette lo scanning e la possibilità di condividere su altri device lo stesso file, in maniera istantanea. iTunes Match offre un archivio musicale agli utenti che garantisce un’alta qualità di ascolto per le canzoni.

Perchè questi servizi non sono disponibili con Google e Amazon?

Innanzitutto, Apple ha una storia con l’industria musicale che nessun’altra azienda può vantarsi di avere; Steve Jobs capì da subito il valore dei beni immateriali  (foto, video, post, files, software etc.) nell’affermarsi del new media; anche se nasce principalmente come industria di hardware, il Ceo, durante l’ultima conferenza WWDC, ha esordito “Oggi parleremo di software”. Nel 2003 ha dichiarato “E’ davvero difficile far sì che le major discografiche concedino i diritti di cui abbiamo bisogno” (si riferiva agli accordi in auge, secondo indiscrezioni Apple sta per firmare accordi anche con Warner), usando una bella espressione “Non vedo loro concedere diritti e accordi facilmente in giro, lasciando che migliaia di fiori crescano ovunque”.

Jobs in quell’intervista centrò il punto essenziale della questione; la distanza tra tecnologia e i dirigenti delle industrie dell’intrattenimento (entertainment) in America, e parlava di come “costruire ponti” tra le due realtà aziendali. “Una delle cose che ho imparato a Pixar (una delle più importanti case discografiche di cui è stato Ceo prima dell’acquisizione della Walt Disney Company) è che le industrie di tecnologia e le aziende che si occupano di contenuti non si capiscono tra di loro; in Silicon Valley ci sono le più importanti aziende di tecnologia. La gente a Hollywood, nel settore dei contenuti, pensa che la tecnologia è solo un assegno per comprare", ha detto Jobs, "Non capiscono l'elemento creativo della tecnologia. Questi sono come navi che passano nella notte", il co-fondatore di Apple ha aggiunto. Evidentemente la storia è cambiata, Apple sta quasi per firmare accordi con le 4 grandi compagnie discografiche del mondo.

Con iCloud si possono archiiviare 5GB di musica, applicazioni e libri comprati su iTunes, compresi i propri Photo Stream; in Autunno sarà disponibile iCloud e iTunes Match. Si potranno connettere 10 diversi device, associati ognuno con un account che può essere cambiato ogni 90 giorni.

MobileMe

Il concept è sempre lo stesso: sincronizzare i dati tra i propri dispositivi mobile della Apple. Da quando iCloud è un nuovo servizio, permette di sincronizzare apps, documenti, iTunes e iBooks oltre alle email, contatti, calendario e foto, offerti con MobileMe. Questa piattaforma, che è stata lanciata 3 anni fa, costa 99 dollari all’anno terminerà di essere disponibile il 30 Giugno 2012, dunque non accetterà a lungo nuove iscrizioni. Gli iBooks potranno essere comprati via computer ma letti solo sui dispositivi iOs.

iTunes permette di configurare automaticamente quali sono le canzoni, già esistenti nella collezione degli users, già disponibili nell’iTunes Store, Quindi, automaticamente si attiva la connessione con l’archivio iCloud degli utenti in modo da poter ascoltare la musica da qualunque dispositivo. Riguardo alla qualità, la musica su iTunes nel servizio cloud based girerà a 256 Kbps, anche se l’originale o la copia della canzone è di qualità inferiore.

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