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Apple, il lancio del servizio televisivo online non avverrà prima del 2016

Il lancio del servizio televisivo online da parte di Apple potrebbe ritardare ancora. La novità, frutto degli accordi con i colossi della TV americana, doveva essere annunciata a giugno, ma ritardi burocratici hanno fatto slittare l’annuncio al 2016.
A cura di Marco Paretti
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Il lancio del servizio televisivo online da parte di Apple potrebbe ritardare ancora. La novità, frutto degli accordi con i colossi della TV americana, doveva essere annunciata a giugno, ma ritardi burocratici hanno fatto slittare il tutto alla conferenza che con molta probabilità si svolgerà il prossimo 9 settembre. Ora, stando ad un rapporto di Bloomberg, Apple ha deciso di ritardare ulteriormente il lancio della nuova Apple TV e del servizio televisivo online almeno al 2016. La causa è da ricercarsi proprio in quegli accordi che, secondo le indiscrezioni, stanno tardando ad arrivare; si parla di una situazione di stallo con emittenti del calibro di CBS, Fox e NBC.

Già, perché l'idea è quella di proporre ai consumatori un pacchetto (ristretto) di canali televisivi ben conosciuti, di conseguenza tagliando fuori tutte le emittenti minori presenti nei classici contratti per la TV via cavo. Si parla di circa 25 canali americani visualizzabili liberamente dopo aver pagato una tariffa mensile che dovrebbe aggirarsi tra i 30 e i 40 dollari. Negli ultimi mesi, però, l'azienda di Cupertino si è scontrata con molti ostacoli imprevisti. Non si tratta solamente di lentezza burocratica o difficoltà nella comunicazione con i colossi della TV americana, ma di veri e propri punti d'incontro mancanti tra le varie realtà.

Secondo le indiscrezioni, per esempio, la CBS vorrebbe una somma di denaro ben più corposa di quella offerta dalla mela, mentre altre aziende sono scettiche nei confronti dell'infrastruttura: Apple potrebbe non possedere la capacità di gestire 25 canali televisivi in streaming costante, nemmeno attraverso la nuova Apple TV che porterà diversi miglioramenti hardware e software, come l'introduzione di un App Store dedicato e il supporto a Siri. Insomma, Apple si è approcciata alla questione con lo stesso entusiasmo con cui si è avvicinata al mondo musicale con iTunes. Il problema, però, è che al tempo l'industria discografica era in crisi e Apple proponeva una soluzione vincente, mentre ora il mercato televisivo è forte e i colossi americani hanno certamente il coltello dalla parte del manico. I contenuti sono in mano loro e senza contenuti Apple non potrà lanciare la sua nuova Apple TV.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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