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Attenzione a questo file Word: infetta i vostri computer

È stata da pochi giorni scoperta una nuova falla nella Suite Office, un bug in grado di compromettere la sicurezza degli utenti Windows che utilizzano Microsoft Word. Come.
A cura di Matteo Acitelli
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È stata da pochi giorni scoperta una nuova falla nella Suite Office, un bug in grado di compromettere la sicurezza degli utenti Windows che utilizzano Microsoft Word. Come spiegato dai ricercatori di FireEye, il malware in questione è stato individuato all’interno di una serie di documenti RTF con estensione .doc, allegati ad alcune email. L'invito del team di FireEye e della software house McAfee che ha pubblicato la scoperta nella giornata di ieri è quello di prestare la massima attenzione nel caso in cui riceveste un messaggio di posta elettronica sospetto.

Gli esperti di sicurezza informatica hanno evidenziato che la minaccia è in grado di installare virus sui computer degli utenti che aprono i file Word compromessi. Nel dettaglio i documenti Word infatti inviano una richiesta HTTP ad un server remoto, dal quale viene scaricato un file HTA che contiene un’applicazione HTML. In questo modo viene quindi installato un pericoloso malware che sfruttando la vulnerabilità zero-day nel Windows Object Linking and Embedding (OLE) è in grado di eludere anche le misure di sicurezza dei PC Windows, compreso il recente Windows 10, considerato dal colosso di Redmond il sistema operativo più aggiornato e sicuro. Sulla questione è intervenuta anche Microsoft che tramite un portavoce ha annunciato che nel corso delle prossime ore sarà rilasciata una patch in grado di bloccare questa falla di sicurezza scoperta nella Suite Office.

Nelle ultime ore inoltre è stato scoperto un pericoloso virus per Smart Tv in grado di ottenere il pieno controllo dei televisori e portare a termine diverse funzioni come la modifica delle impostazioni, spiare i canali che stiamo guardando o prendere possesso degli account che salviamo all'interno della Tv. Tutte queste funzionalità possono essere utilizzate da un malintenzionato anche dopo aver riavviato il dispositivo o aver effettuato il reset.

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