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Bill Gates: “I robot che rubano i posti di lavoro paghino le tasse”

Nel corso di una recente intervista rilasciata alla redazione di Quartz il fondatore di Microsoft Bill Gates ha annunciato la volontà di tassare i robot che prendono il posto di lavoro degli umani.
A cura di Matteo Acitelli
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Nel corso di una recente intervista rilasciata alla redazione di Quartz il fondatore di Microsoft Bill Gates ha annunciato la volontà di tassare i robot che prendono il posto di lavoro degli umani. L'utilizzo di robot nelle fabbriche è sempre più esteso, secondo le ultime stime i posti a rischio di automazioni sono circa otto milioni negli Stati Uniti e 15 milioni in Gran Bretagna. Una tendenza che ha preoccupato anche l'Unione Europea che ha proposto di tassare i robot per creare un fondo di solidarietà per i disoccupati, idea che però è stata bocciata dal Parlamento europeo.

Nonostante ciò il fondatore del colosso di Redmond ha rilasciato un'intervista al caporedattore di Quartz, Kevin Delaney, dove ha spiegato il suo punto di vista sull'argomento: "Al momento se un lavoratore umano guadagna 50.000 dollari lavorando in una fabbrica, il suo reddito è tassato. Se un robot svolge lo stesso lavoro dovrebbe essere tassato allo stesso livello". Secondo Bill Gates l'utilizzo dei robot "può generare profitti con risparmi sul costo del lavoro" e per questo motivo i robot dovrebbero dunque pagare imposte minori rispetto a quelle degli umani ma comunque pagarle: "Non ritengo che le aziende che producono robot si arrabbierebbero se fosse imposta una tassa. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale può generare profitti con risparmi sul costo del lavoro".

Secondo i dati rilasciati dalla ricerca McKinsey, solo il 5% delle occupazioni attuali potrebbero venir completamente automatizzate tramite l'utilizzo dei robot, in futuro però questa percentuale potrebbe raggiungere addirittura il 45% delle attività, facendo perdere circa 15 trilioni di dollari in salari in tutto il mondo e circa 2,7 trilioni negli Stati Uniti: "Bisognerebbe capire che sarà un male se le persone avranno più paura di ciò che l'innovazione offrirà loro rispetto all'entusiasmo per la novità. Ciò significa che non capiranno le cose positive che potranno avere".

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