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Class action contro Twitter, l’accusa è di spiare i messaggi privati

Secondo quanto riportato prima da Hollywood Reporter, a San Francisco si sta per avviare un’azione legale nei confronti della piattaforma a 140 caratteri. Infatti, lunedì scorso è stata presentata presso la Corte Federale di San Francisco una class action da diversi utenti che ritengono che Twitter violi la Electronic Communications Privacy Act e la legge sulla privacy della California.
A cura di Francesco Russo
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Per Twitter ora si apre un nuovo problema. Secondo quanto riportato prima da Hollywood Reporter, a San Francisco si sta per avviare un'azione legale nei confronti della piattaforma a 140 caratteri. Infatti, lunedì scorso è stata presentata presso la Corte Federale di San Francisco una class action da diversi utenti che ritengono che Twitter violi la Electronic Communications Privacy Act e la legge sulla privacy della California. La class action punta il dito contro Twitter in quanto modifica il contenuto dei DM, i messaggi privati che di recente hanno subito molte modifiche potenziandoli non poco.

Quello che viene contestato a Twitter è che la piattaforma "origlia, in maniera del tutto arbitraria, le comunicazioni che gli utenti si scambiano usando i DM. Non appena un utente invia un messaggio privato ad un altro utente, Twitter intercetta, legge e, a volte, altera anche il messaggio".

La causa avviata ha come oggetto i collegamenti ipertestuali che vengono condivisi dagli utenti con la modalità dei DM. Come esempio, viene citato un link di un articolo del New York Times, dimostrando che se un utente lo condivide via DM con un altro utente, Twitter interviene modificando l'URL dell'articolo in un altro indirizzo in forma contratta, con la forma "t.co". Questa forma contratta degli URL di solito viene usata perchè permette di recuperare qualche carattere in più vista la disponibilità di soli 140 caratteri. Da quel momento il link contratto con la forma "t.co" passa attraverso i server di Twitter. Con questa modalità, altro elemento contestato, è che Twitter in questo modo si avvantaggia in termini di advertising sulla sua piattaforma, dimostrando agli editori quanto traffico viene veicolato da Twitter verso i loro siti. Elemento contestato questo che, secondo quanto contenuto all'interno della class action, viola la Electronic Communications Privacy Act e la legge sulla privacy della California.

La class action è stata avviata da Wilford Raney, utente texano, insieme ad altri utenti, e un portavoce di Twitter ha fatto sapere che Twitter intende dimostrare che quanto contestato non è vero. La richiesta di risarcimento è di 100 dollari per utente per ogni giorno di privacy violata.

Un po' di tempo era stata avviata un'azione molto simile contro Google, colpevole di scandagliare i messaggi su Gmail per offrire una pubblicità sempre più mirata. Lo scorso anno è stato poi negato da un tribunale lo status di "class action". Vedremo quale sarà la sorte di questa causa contro Twitter.

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