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Cosa succede quando centinaia di utenti gestiscono un unico profilo su Facebook?

Cosa accade ad un profilo Facebook quando l’account diventa pubblico? Se l’è chiesto Joe Veix, scrittore e artista americano che, lo scorso 9 luglio, ha pubblicato su Twitter i dati d’accesso di un account Facebook e dato via all’esperimento denominato PublikFacebook.
A cura di Marco Paretti
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Cosa accade ad un profilo Facebook quando l'account diventa pubblico? Se l'è chiesto Joe Veix, scrittore e artista americano che, lo scorso 9 luglio, ha pubblicato su Twitter i dati d'accesso di un account Facebook e dato via all'esperimento denominato PublikFacebook. L'obiettivo era quello di approfondire il discorso relativo alla capacità degli account sui social network di riflettere la personalità di una persona. "Un profilo Facebook rappresenta realmente qualcuno?" si è domandato Veix. "No, certo che no. Ma ero curioso di vedere come si trasforma un account gestito da molte persone".

Dopo solo un'ora dall'inizio dell'esperimento, la password dell'account è stata cambiata e il profilo è stato bloccato. Veix ha dovuto resettarla perché PublikFacebook potesse continuare. A quel punto le cose hanno cominciato a degenerare: prima diversi cambiamenti di immagini di profilo e di copertina, poi il nome è diventato Maximilien Manning e qualcuno ha persino "recensito" l'Isis. Ad un certo punto un utente ha modificato l'immagine di profilo con una foto del logo di Taco Bell – una popolare catena di fast food – e ha cominciato a rispondere alle lamentele degli utenti sulla pagina ufficiale dell'azienda, fingendosi un membro dei social media manager.

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"Ovviamente si tratta di qualcosa di poco scientifico" ha spiegato Veix. "Ma sembra che i post dell'account siano stati messi in evidenza dall'algoritmo di Facebook nei News Feed degli utenti". In breve tempo, infatti, l'account ha raccolto l'attenzione di migliaia di utenti, spinto dall'algoritmo del social network che, secondo l'autore dell'esperimento, ha "gradito" i contenuti pubblicati. Insomma, a quanto pare Facebook ha tenuto in forte considerazione un account gestito da centinaia di persone che pubblicava un contenuto dietro l'altro. Un "successo" che ha convinto l'ideatore a fornire i dati d'accesso anche per gli account di Twitter e Instagram, che in poco tempo si sono riempiti dei contenuti più disparati e, quello di Twitter in particolare, ha cominciato ad infastidire anche altri utenti. In poco tempo gli account sono stati sospesi, ma Veix si è comunque detto soddisfatto: "Si è rivelato essere divertente e inaspettato".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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