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Diagnosi dei tumori con nanoparticelle, il nuovo progetto di Google

Il nuovo progetto legato al laboratorio Google X riguarda le nanoparticelle, che i ricercatori di Google stanno studiando per combattere i tumori. Ecco tutte le novità presentate dal capo della divisione Life Sciences di Google Andrew Conrad.
A cura di Matteo Acitelli
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Oggi torniamo a parlare di Google X, il laboratorio della società di Mountain View che fino ad oggi ha prodotto diversi prototipi interessanti come le auto a guida automatica ed i droni per la consegna a domicilio. Il nuovo progetto legato al lab Google X riguarda le nanoparticelle, che i ricercatori di Google stanno studiando per utilizzare per la diagnosi precoce del cancro. Tutti i dettagli di questo nuovo interessante progetto che aiuterebbe a combattere i tumori arrivano dalla conferenza WSJD Live alla quale ha preso parte il capo della divisione Life Sciences di Google Andrew Conrad. Come ha sottolineato il biologo molecolare Conrad nel corso della conferenza, all'interno dei laboratori di Google X i ricercatori stanno studiando questo sistema con nanoparticelle somministrate per via orale, sotto forma di pillola.

Le nanoparticelle, che vengono studiate nei lab di Google da oltre cento esperti in discipline che vanno dall'astrofisica alla chimica, sono grandi meno di un millesimo di un globulo rosso e sarebbero monitorate attraverso un dispositivo indossabile in grado di attrarle. Il progetto è molto complesso e potrebbe consentire un grande passo in avanti nella lotta ai tumori, le nanoparticelle sarebbero inviate all'interno del corpo alla ricerca di cellule tumorale. Gli studi dei ricercatori del team di Google X proseguiranno per molto tempo e si pensa che si arriverà ad una soluzione definitiva tra circa 10 anni. Ecco dunque le parole del capo della divisione Life Sciences di Google Andrew Conrad sul progetto: "Le nanoparticelle sono il punto d'incontro tra biologia e ingegneria. Grazie al cuore magnetico di queste particelle, saremo in grado di chiamarle da qualche parte: mettendo un magnete sul polso, saremo in grado di attirarle e chiedere loro quello che hanno visto."

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