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E-commerce, il 30% degli italiani si dice pronto ad acquistare online

Un’indagine del Centro studi Unioncamere, effettuata in collaborazione con Swg ha rilevato che esiste un 30% di utenti italiani pronti a fare acquisti online. Si tratta di utenti che non hanno mai fatto acquisti online ma che sarebbero pronti a cambiare le loro abitudini nell’immediato futuro.
A cura di Francesco Russo
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Un'indagine del Centro studi Unioncamere, che cerca di analizzare le modifiche dei comportamenti di consumo legate al web, effettuata in collaborazione con Swg ha rilevato che esiste un 30% di utenti italiani pronti a fare acquisti online. Si tratta di utenti che non hanno mai fatto acquisti online ma che sarebbero pronti a cambiare le loro abitudini nell'immediato futuro. Un dato che andrebbe ad unirsi a chi già solitamente fa acquisti online che viene quantificato in un 16% della popolazione online italiana e che quindi, da questo punto di vista, fa ben sperare.

Un potenziale, dunque, che potrebbe proiettare il nostro paese tra i più sviluppati parlando di e-commerce a livello globale. Allo stato attuale però il nostro paese risulta ancora indietro se paragonato ad altri mercati, sia a livello europeo che a livello mondiale. In Usa, ad esempio, è già il 28% della popolazione online che fa acquisti online abitualmente; un dato simile lo si riscontra anche in Regno Unito, uno dei mercati più grandi in Europa, dove il 28,6% della popolazione online fa già acquisti online da dispositivi mobili. E ancora, in Giappone ben l'80% della popolazione online del paese fa acquisti online.

Per restare sulla ricerca, c'è da rilevare che i dati adesso non possono più passare inosservati per le aziende italiane che ancora oggi dimostrano ben più di una resistenza alle vendite online e al web in generale. L’ultimo Rapporto Unioncamere, ad esempio, riporta che il 40% degli imprenditori italiani dichiara che internet non serve alla propria attività. D'altro canto, i web consumer, anche nel nostro Paese, sono in fortissima crescita, tanto da aver già radicalmente rivoluzionato alcuni settori commerciali, in particolare quelli legati al turismo e al tempo libero, alla tecnologia e ai prodotti editoriali, ambiti nei quali oltre il 60% degli intervistati ha già fatto acquisti online.

L’indagine mostra, anche, che il web non sta trasformando il modo di fare acquisti, ma anche le forme di vivere e gustare il processo di acquisto. Per certi versi, il negozio tradizionale non appare destinato a scomparire ma da questo processo di cambiamento potrebbe uscirne rinnovato e rafforzato. Il 51% degli italiani preferisce ancora lo store al web, soprattutto per la possibilità di vivere l’esperienza diretta con la merce, il contatto umano e la fiducia che ne deriva, per non parlare poi della consegna immediata della merce. Il 16% degli italiani che sono invece web consumer stabili, prevalentemente benestanti, iperconnessi e spesso residenti in piccoli comuni, sono motivati soprattutto dalla convenienza, dalla vastità dell’offerta, dalla facilità e comodità dell’acquisto.

Tra i canali attraverso i quali reperire informazioni, gli italiani che già fanno acquisti online preferiscono consultare siti di recensioni, forum, community e siti comparatori di offerte, ritenuti molto affidabili. Gli under 35, invece,  e i consumatori più impulsivi, danno maggior credito ai social network o alla pubblicità.

Esiste poi un altro aspetto da tener in considerazione e riguarda l’interazione tra utilizzo del web e visita nel negozio. Il 60% di chi compra sia in negozio, sia online tende a fondere questi due ambiti nel processo di acquisto e quindi: ricerca il prodotto in rete, si reca in negozio a provarlo, ricerca l’offerta migliore sul web, poi decide di acquistarlo in store o online. Magari sullo stesso sito della catena visitata anche fisicamente. A patto che l’offerta sia vantaggiosa.

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