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Facebook accusato di censurare i repubblicani, Zuckerberg: “Siamo neutrali”

Zuckerberg ha risposto alle critiche sulla gestione delle notizie su Facebook e, attraverso un post pubblicato sul profilo personale, ha spiegato che “non esistono prove di una censura degli articoli da parte del team editoriale”.
A cura di Marco Paretti
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Nel corso della scorsa settimana Facebook è stato colpito da una forte critica: secondo alcuni documenti in possesso del The Guardian, l'azienda darebbe precise istruzioni ai suoi dipendenti su come gestire la sezione Trending Topics, cioè un piccolo box in evidenza presente solo in alcuni paesi (non in Italia) dove in tempo reale vengono elencati gli argomenti più "caldi" sul social network. In particolare, Facebook avrebbe "censurato" molte notizie riguardanti i repubblicani, come sostenuto da un ex dipendente alla testata Gizmodo. Nel corso delle ultime ore Zuckerberg è entrato nel merito della questione e, attraverso un post pubblicato sul profilo personale, ha spiegato che "non esistono prove di una censura delle notizie da parte del team editoriale".

"Prendiamo questo rapporto molto seriamente e stiamo conducendo una completa investigazione per assicurarci che il nostro team sostenga l'integrità del nostro prodotto" ha spiegato il fondatore e CEO di Facebook. "Non abbiamo trovato nessuna prova che questo rapporto sia vero. Nel caso trovassimo qualcosa che va contro i nostri principi, avete la mia promessa che prenderemo provvedimenti per risolvere il problema". Zuckerberg ha inoltre assicurato che nel corso delle prossime settimane inviterà leader e sostenitori di stampo più conservatore a discutere la questione.

Il rapporto pubblicato dal The Guardian indica peraltro una situazione ancora più complessa, dove al team di responsabili verrebbe detto di attenersi a 10 pubblicazioni ritenute più importanti per valutare il livello di rilevanza di una storia. Se messa in homepage da una di queste testate, la storia poteva essere indicata come "Nazionale" o "Rilevante". Tra le testate figurano il The New York Times, la BBC e USA Today, ma anche pubblicazioni vicine ai repubblicani come Fox News e il The Wall Street Journal. In ogni caso il team non ha la possibilità di scegliere tutte le notizie, ma solo quelle indicate dall'algoritmo del social network che monitora i siti web delle testate e l'attività degli utenti su Facebook.

La scelta del link da collegare ad ogni argomento, cioè ai link che appaiono nel box Trending Topics, è invece totalmente nelle mani degli editori: secondo i documenti la precedenza deve essere data alle testate con fonti esclusive, pubblicazioni con titoli chiari e agli approcci meno sensazionalistici. Nonostante questo grosso apporto umano, secondo Facebook la censura dei Repubblicani non è mai avvenuta. "Il motivo per cui mi interessa tutto questo è che rappresenta il cuore di tutto ciò che è Facebook e tutto ciò che voglio essere" ha concluso Zuckerberg. "Ogni strumento che costruiamo è progettato per dare alle persone una voce e unire la nostra comunità. Fino a quando guiderò l'azienda questa sarà sempre la nostra missione".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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