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Opinioni

Facebook aumenta l’interesse politico degli utenti e spinge ad ignorare chi ha idee diverse

Dalla Georgia arriva uno studio che mette in evidenza quanto il social network di Mark Zuckerberg possa essere determinante in ambito politico, tendendo a far aumentare l’attivismo dei propri utenti ed influenzandoli nella scelta delle proprie amicizie.
A cura di Dario Caliendo
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L'importanza sociale del social network di Mark Zuckerberg è ormai un fenomeno di grande rilievo. L'enorme diffusione di Facebook e la sua lenta e graduale trasformazione da piattaforma di condivisione a piattaforma di discussione, hanno portato alcuni ricercatori dell'Istituto di Tecnologia della Georgia ad effettuare uno studio che ha valutato quanto il social network possa influire sulle tendenze politiche dei suoi utenti.

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Dalla ricerca effettuata dagli statunitensi è emerso che la costante attività online su Facebook, tende ad aumentare l'interesse degli utenti relativo agli argomenti politici, spingendoli ad ignorare le persone appartenenti alle loro cerchie di amicizia, che però hanno idee politiche differenti: è una responsabilità importante, che -secondo i ricercatori – dovrebbe spingere Facebook a studiare un algoritmo che permetta una più equa ed equilibrata diffusione dei contenuti a scopo politico.

"Le persone tendono a stringere amicizia con utenti con i quali condividono interessi ed idee" – spiega Catherine Grevet, una dei ricercatori che hanno condotto lo studio – "Il fenomeno è chiamato Omofilia, e la sua conseguenza è la tendenza a dare vita ad interazioni più costanti con individui con le stesse idee, portando ad ignorare le persone e gli amici che hanno opinioni diverse".

Un fenomeno sociale che in questo modo tende a penalizzare il dibattito, soprattutto in ambito politico e tra persone (e politici) che decidono di comunicare le proprie idee tramite il social network, che mai come in questo caso ne sarebbe responsabile, con i suoi algoritmi che decidono "autonomamente" quali sono gli argomenti che ogni utente deve visualizzare con priorità.

Lo studio ha esaminato oltre cento utenti politicamente attivi sul social network, nel corso della primavera del 2013, i cui dibattiti si sono focalizzati su argomenti ben precisi che hanno caratterizzato quel periodo negli Stati Uniti d'America: i tagli al budget, i matrimoni gay e le normative sul controllo delle armi. Oltre il settanta percento degli utenti, la maggior parte dei quali era di idee liberali ed aveva un'età inferiore ai quarant'anni, ha ammesso di non parlare di politica sul Facebook con amici e persone di idee diverse. Il sessanta percento degli intervistati ha inoltre ammesso di ignorare totalmente un post che evidenzia tendenze politiche diverse dalle proprie, non commentandolo ed evitando quindi del tutto il dibattito.

La pubblicazione dell'Istituto di Tecnologia della Georgia mette evidenzia un importante fenomeno, sul quale il social network di Zuck avrà molto da lavorare, soprattutto in vista del rilascio globale di Trendinguna sezione del News Feed attualmente in fase di test solo negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, in India ed in Australia, che visualizzerà nel feed degli utenti una lista personalizzata degli argomenti più popolari o in forte crescita nel  social network.

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A scegliere i contenuti da visualizzare nella lista sarà proprio un algoritmo totalmente autonomo che, in base ai temi ed alle pagine che interessano ad ogni singolo utente ed alle parole chiave dei trend del momento, riuscirà a decidere quali potrebbero essere gli argomenti più interessanti: una scelta molto importante soprattutto in tema politico, che – se non fatta equamente a favore di tutte le ideologie politiche – potrebbe tendere ad influenzare soprattutto gli utenti più giovani del social network.

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