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Facebook, il libro rosso che svela i segreti del social network

Idee e principi. Pilastri fondamentali di un’azienda tanto quanto le persone che ci lavorano dentro. Quelli di Facebook sono contenuti all’interno di un piccolo libro rosso, una sorta di manuale per chi nella realtà di Menlo Park è arrivato solo di recente.
A cura di Marco Paretti
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facebook libro rosso

Idee e principi. Pilastri fondamentali di un'azienda tanto quanto le persone che ci lavorano dentro. Quelli di Facebook sono contenuti all'interno di un piccolo libro rosso, una sorta di manuale per chi nella realtà di Menlo Park è arrivato solo di recente. E infatti quello che viene definito il libretto rosso è stato realizzato a partire dal 2012, quando il social network ha sfondato il tetto del miliardo di utenti. All'interno si trovano immagini, frasi e valori che ben rappresentano la direzione intrapresa dall'azienda di Zuckerberg e i principi che ne caratterizzeranno le decisioni future.

Lo stesso creatore, Ben Barry, ha reso pubbliche le immagini che ritraggono alcune delle misteriose pagine del libretto creato all'interno del Facebook Analog Research Laboratory: un dipartimento specificatamente pensato per la realizzazione di quest'opera e lo studio di elementi come la stampa e la tipografia. Un ritorno al passato quindi, alla carta che caratterizzava il Facebook delle università americane all'interno del quale apparivano le fotografie di tutti gli studenti. È da lì che Zuckerberg è partito per la creazione di Facemash prima e Facebook dopo. E così si arriva al libretto rosso, che tra le sue pagine svela molti segreti interessanti dell'azienda.

Il primo è quello riguardante la filosofia dei sei mesi: inutile, secondo Zuckerberg, programmare una strategia sul lungo termine, meglio lavorare su 6 mesi o 30 anni. Solo così è possibile reagire con prontezza ai cambiamenti e puntare sempre alle tecnologie future più interessanti, come il visore per la realtà virtuale di Oculus Rift acquisito nel 2014. La velocità, però, resta comunque un elemento fondamentale: "Mentre le persone lente cercano di analizzare e organizzare tutto nel minimo dettaglio" si legge all'interno delle pagine. "I veloci sono già sul mercato e se sbagliano (o prendono in prestito le idee dagli altri) possono adattarsi rapidamente e probabilmente avranno comunque fatto abbastanza soldi per pagare eventuali cause legali". Un'impostazione che non può non ricordare la famosa causa dei fratelli Winklevoss che obbligò Zuckerberg a pagare 300 milioni di dollari.

"Cambiare il modo in cui le persone comunicano vuol dire cambiare il mondo". E così parole come tag, followare, postare e hashtag sono ormai diventate d'uso comune, così come azioni legate all'aggiungere o eliminare contatti dalle proprie amicizie di Facebook hanno assunto un valore del tutto particolare e molto più profondo rispetto al passato. Insomma, odiato o meno, il social network fa ormai parte della nostra vita in maniera troppo profonda per non avere ripercussioni su tutto il mondo che ci circonda. Tanto che in molti paesi in via di sviluppo ci sono milioni di persone che associano Facebook ad internet. Il libretto rosso continua parlando della politica sulle acquisizioni ("Non creiamo servizi per fare soldi, ma facciamo soldi per creare servizi migliori"), degli scherzi (indimenticabile quello ad un giornalista di TechCrunch, al quale gli ingegneri del social network attivarono la possibilità di faxare le foto) e della quotazione in borsa. "Se non creiamo noi la cosa che ucciderà Facebook, qualcun altro lo farà" conclude il misterioso libro. "Internet non è un posto amichevole. I fallimenti non lasciano neppure le rovine".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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