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Facebook, la rabbia di Zuckerberg contro i dipendenti razzisti: “È inaccettabile”

Mark Zuckerberg ha inviato una nota interna con la quale ha richiamato alcuni dipendenti non meglio identificati, responsabili di aver cancellato le scritte “Black lives matter” lasciate durante la visita di alcuni attivisti qualche settimana prima.
A cura di Marco Paretti
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Nel corso degli ultimi giorni Mark Zuckerberg ha inviato una nota interna con la quale ha richiamato alcuni dipendenti non meglio identificati, responsabili di aver cancellato le scritte "Black lives matter" lasciate durante la visita di alcuni attivisti qualche settimana prima. Lo slogan di supporto alla comunità di colore è stato sostituito dalla frase "All lives matter", considerata razzista dai vertici dell'azienda e da molti attivisti americani. L'operazione si è ripetuta diverse volte, tanto da costringere il fondatore e CEO del social network a pubblicare una sfuriata nella pagina interna dedicata agli annunci aziendali, definendo la questione "inaccettabile".

All'interno del suo campus di Menlo Park Facebook consente ai suoi dipendenti di scrivere sui muri, proprio come una sorta di "bacheca" nella vita reale. Il tema è libero, così come le idee che si possono scrivere, purché, ovviamente, non offendano gli altri. Una regola, quest'ultima, in realtà non scritta, che si appella al buonsenso dei dipendenti. Così nessuno si aspettava che alcuni lavoratori si mettessero a cancellare e riscrivere le frasi di supporto alla comunità black, facendolo peraltro in maniera ripetuta e costante. Un'operazione che sottolinea l'ancora importante divario tra bianchi e neri all'interno delle aziende: solo il 2% dei dipendenti di Facebook è di colore.

Zuckerberg black lives matter

Così Zuckerberg è stato costretto ad inviare una nota interna nella quale riprende i suoi dipendenti definendo maligno l'intervento sulle scritte e annunciando l'apertura di indagini per scoprire chi sono i responsabili. Resta ancora da capire in che modo verranno puniti se effettivamente scoperti. Di seguito la lettera integrale inviata da Zuckerberg e ottenuta dalla testata americana Gizmodo:

"Ci sono stati molti casi recenti di persone che hanno cancellato la scritta ‘Black lives matter' sostituendola con ‘All lives matter' sui muri dell'MPK. Nonostante la mia chiara comunicazione durante il Q&A della settimana scorsa che questo comportamento era inaccettabile e nonostante i messaggi da molti altri manager della compagnia, tutto ciò è accaduto di nuovo. Ero già molto deluso da questo comportamento irrispettoso, ma dopo la mia comunicazione lo considero anche maligno.
Ci sono questioni specifiche che colpiscono la comunità di colore negli Stati Uniti, questioni che provengono da una storia di oppressione e razzismo. ‘Black lives matter' non significa che le altre vite non hanno valore, è solo una richiesta affinché alla comunità black sia data la giustizia che si merita.
Non abbiamo mai avuto regole su cosa la gente può scrivere sui nostri muri, ci aspettiamo che ognuno tratti gli altri con rispetto. A prescindere dal contenuto o dal luogo, cancellare qualcosa significa mettere a tacere un intervento o credere che l'opinione di una persona sia più importante di quella di un'altra. Facebook dovrebbe essere un servizio e una community dove ognuno è trattato con rispetto. Questa è stata un'esperienza profondamente dolorosa e fastidiosa per la comunità di colore e l'intera community di Facebook e al momento stiamo investigando sull'accaduto".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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