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FlatMe, sul sito di affitti appare l’opzione “no gay”: polemiche sul web

Il coinquilino perfetto? Si trova selezionando caratteristiche come il non fumare, possedere un animale e l’essere o meno uno studente. Ma anche decidendo che nel proprio appartamento non si accettano persone “gay-friendly”. È lo scivolone di FlatMe, una start-up che nelle ultime ore è finita al centro di forti accuse di omofobia.
A cura di Marco Paretti
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Il coinquilino perfetto? Si trova selezionando caratteristiche come il non fumare, possedere un animale e l'essere o meno uno studente. Ma anche decidendo che nel proprio appartamento non si accettano persone "gay-friendly". È lo scivolone di FlatMe, una start-up nata proprio con l'intento di mettere in contatto potenziali coinquilini attraverso un portale nel quale trovare altre persone a seconda di interessi e caratteristiche comuni. Il problema, evidenziato da alcuni utenti su Twitter, è che tra le varie opzioni selezionabili c'è anche un pulsante "no gay-friendly", che di fatto chiede agli omosessuali di stare alla larga da quell'appartamento.

Un'opzione ovviamente discriminatoria e omofoba, che in breve tempo ha portato la start-up ad essere letteralmente sommersa di critiche sui social network. Su Twitter gli attacchi e l'ironia degli utenti sono arrivati puntuali, non solo dalla comunità LGBT. "Tanto vale inserire l'opzione ‘no neri' e ‘no ebrei'" ha scritto un utente. "Perché l'omosessualità dovrebbe creare problemi? Animali e fumo possono dare fastidio, i gay no" risponde un altro. "Compatibilità tra inquilini? Così giustificate discriminazioni" scrive Monica Cirinnà, relatrice del PD sulla legge per le unioni civili. "Divieto vale anche per neri, stranieri, malati? Vergogna".

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FlatMe ha risposto alle critiche su Twitter, spiegando che "il servizio mappa le caratteristiche principali per una massima compatibilità tra inquilini, niente altro". Una risposta più completa è arrivata da Daniele Tigli, co-fondatore della start-up, su YouTube: "Anche io sono gay, nulla di omofobo è tollerabile nella nostra azienda. La nostra intenzione in merito al tasto gay friendly era quella di evidenziare chi è chiuso di mente. Chiedo scusa a prescindere, renderemo quella parte più chiara". Il creatore ha poi specificato che attualmente sono presenti 640 annunci, dei quali solo 20 hanno selezionato l'opzione "no gay-friendly". Dopo la pubblicazione del video è arrivata un'ulteriore decisione, annunciata su Twitter: "Abbiamo rimosso il pulsante e tutti gli annunci (per fortuna pochissimi) con #omofobia".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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