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Flynk, l’aerotaxi italiano che volerà su New York

Il politecnico di Milano conquista New York con un aerotaxi. Lo fa grazie al progetto di otto studenti premiato nel corso della competizione indetta dall’American Institute of Aeronautics and Astronautics: si tratta di un velivolo in grado di accorciare le distanze della grande metropoli solcandone di cieli.
A cura di Marco Paretti
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Flynk

Il politecnico di Milano conquista New York con un aerotaxi. Lo fa grazie al progetto di otto studenti premiato nel corso della competizione indetta dall'American Institute of Aeronautics and Astronautics: si tratta di un velivolo in grado di accorciare le distanze della grande metropoli solcandone di cieli, pensato per un'ipotetica Manhattan del 2020. Si chiama Flynk – The Flying link inside New York – e si basa su un elemento che i newyorkesi conoscono bene: ogni settimana nella città che non dorme mai si spendono circa 6 ore e 18 minuti in macchina andando e tornando da lavoro. Con l'aerotaxi italiano, invece, i tempi saranno notevolmente ridotti.

Alessandro Broglia, Luca Clozza, Matteo Russo, Ciro Spada, Lorenzo Vendemini, Andrea Zuanetti, Mattia Marcon e Dario Passi sono i ragazzi responsabili di un progetto che ha richiesto oltre 8 mesi di lavoro con ritmi serrati da 20 ore alla settimana. Un duro compito anche solo per decidere su quale tipologia di velivolo puntare, scelta poi ricaduta sullo Stol, Short Take-Off and Landing, che a New York potrebbe decollare e atterrare in spazi decisamente più piccoli rispetto ai tradizionali velivoli: si richiede una pista di soli 150 metri grazie alla possibilità delle eliche esterne di ruotare su se stesse. Un progetto che peraltro risulta non solo più comodo, ma anche più economico rispetto ai taxi tradizionali. Si parla di circa 5 dollari per un viaggio di 16 chilometri in 3 minuti e 17 dollari per coprire 50 chilometri in 10 minuti.

Flynk

Flynk può ospitare fino a nove passeggeri con bagagli a mano e in stiva e si avvale di energia pulita per volare: sfrutta energia elettrica ed è in grado di ricaricarsi in circa 10/15 minuti al termine di ogni tragitto. Un elemento importante anche per il rumore, minimo sia all'esterno che all'interno del mezzo grazie ad un sistema di cancellazione attiva del rumore del tutto simile a quello utilizzato in alcune cuffie di fascia alta. Gli studenti hanno pensato anche alla gestione del traffico aereo, specificando che dei 70 velivoli a disposizione ne potranno volare contemporaneamente fino a 40, con un totale di 20 stazioni di decollo posizionate in tutta Manhattan.

E in Italia? I giovani creatori propongono di sfruttare lo stesso sistema per sostituire i treni utilizzati dai pendolari. Ma la loro prossima tappa sarà la California, dove prenderanno parte allo Scitech, un evento legato all'aeronautica al quale parteciperanno, tra gli altri, Airbus, Nasa e Boeing. "È la prima volta che il Politecnico di Milano vince una competizione del genere" hanno spiegato i ragazzi. "Il Politecnico ci ha fornito le conoscenze teoriche che ci hanno permesso di vincere. Ma ci ha anche consentito di fare pratica, imparando molto più che facendo esami".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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