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Frequenze 4G, prima asta conclusa, incassi per 3,7 miliardi

L’asta per le ambite frequenze a 800Mhz si è conclusa con l’assegnazione di due lotti a testa per Tim, Vodafone e Wind. Fuori H3G, che dovrà accaparrarsi più frequenze possibili per le altre aste ancora aperte.
A cura di Angelo Marra
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A partire dal 2013 la connessione mobile sarà più veloce e performante. Ieri infatti si è conclusa la prima parte dell'asta per l'assegnazione delle frequenze destinate agli operatori di telefonia, che ha visto salire gli incassi di oltre 3,7 miliardi di euro, grazie ad un serrato gioco al rilancio portato avanti dai quattro maggiori provider italiani.

In ballo c'erano le ambite frequenze a 800Mhz, le più indicate per il traffico dati vista l'ampia copertura, che sono state assegnate a Tim, Vodafone e Wind, ciascuna ora concessionaria di due lotti. Fuori dalla gara è rimasta H3G, che dovrà ora ottenere più lotti possibili nelle aste per le altre frequenze (1800, 2000 e 2600Mhz) per cercare di potenziare il proprio segnale e non rimanere un gradino al di sotto degli altri.

Il futuro di 3, comunque, rimane incerto. Alcuni operatori del settore, trai quali la Deutsche Bank, definiscono “probabile” che il gestore venga acquisito da un altro operatore del settore, anche se a 3 Italia rimane ancora una carta da giocare: acquisire altre frequenze attualmente destinate alle televisioni in attesa che la Comunità Europea ne estenda l'utilizzo anche al traffico telefonico.

Per ciò che riguarda i vantaggi che otterranno gli utenti, se ne parlerà dopo il 2013, data entro la quale gli operatori dovrebbero essere in grado di far funzionare le nuove reti. Il servizio di potenziamento del segnale e della copertura sarà graduale, e prima di aumentare la velocità di navigazione si andranno a coprire le zone attualmente afflitte dal digital divide.

In attesa che i nuovi cellulari 4G vengano commercializzati, la navigazione nella fase iniziale verrà affidata solo alle classiche chiavette usb, e grazie alla tecnologia Lte, la connessione mobile sarà 10 volte più veloce di quella Umts utilizzata comunemente.

A farne le spese però, saranno le connessioni fisse. A fronte degli investimenti enormi che gli operatori stanno affrontando per adoperare la tecnologia 4G, inevitabilmente verranno meno le spese di potenziamento ed estensione della rete cablata tradizionale, altro settore nel quale l'Italia è un fanalino di coda in Europa.

Secondo le stime del Patto di Stabilità del Ministero dell'Economia, per l'intera asta delle frequenze il tetto minimo di incasso doveva essere di 2,4 miliardi. Considerando che solo l'asta per gli 800Mhz ha fruttato quasi 4 miliardi, parte del surplus potrebbe essere destinato a sostenere i lavori di ammodernamento della rete fissa, come richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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