Google.com? Un potenziale ricettacolo di malware, virus e altri pericoli informatici. A dirlo, incredibilmente, è la stessa Google all'interno del suo rapporto sulla trasparenza, nel quale proprio il motore di ricerca viene indicato come "potenzialmente pericoloso". La spiegazione è semplice: alcuni collegamenti presenti nei risultati di ricerca possono rimandare a contenuti malevoli, nonostante la tecnologia di navigazione sicura analizzi ogni link in cerca di pericoli nascosti, come già accade all'interno dei software e browser più diffusi. Il pericolo potenziale deriva però dal fatto che ormai Google indicizza così tanti siti che, a volte, qualcosa può sfuggire alle maglie di controllo.
Insomma, Google può essere visto come una roulette russa che, con un click sbagliato, può portare all'installazione di un pericoloso malware sul computer della vittima. Un pericolo che però diventa ancora più grande se si considera l'enorme utilizzo che gli utenti fanno del motore di ricerca di Mountain View, che quindi va sfruttato stando sempre bene attenti a non cadere nelle trappole degli hacker. Gli avvisi, sottolinea comunque Google, spesso non indicano contenuti in grado di compromettere completamente la navigazione ma portali "tenuti d'occhio" dalla navigazione sicura.
L'importante è quindi tenere sempre a mente le regole per una fruizione sicura del web, che Big G ricorda attraverso il suo Safety Center, dove è inoltre possibile leggere i consigli per difendersi da virus e malware. Ma non solo, perché il compito di tagliare fuori dal web i malware ricade anche e soprattutto sui webmaster, cioè le persone che si occupano della realizzazione e della gestione dei siti web. A loro Google chiede di seguire le linee guida per rendere più sicuri i portali e far sì che finiscano nella lista dei "buoni". Sforzi che puntano a mettere un freno ad un fenomeno ormai enorme: oltre 10 milioni di utenti incappano ogni giorno in siti malevoli e nel 2015 Google ne ha indicizzati 800.000. Compreso, paradossalmente. Google.com.
