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Google, depositato il brevetto di una tecnologia che trasforma ogni superficie in una tastiera

Google ha depositato un brevetto che suggerisce la possibilità di poter digitare su qualsiasi superficie come se stessimo utilizzando una normale tastiera. I sensori audio saranno in grado di “decifrare” le vibrazioni e capire quale tasto è stato (virtualmente) schiacciato.
A cura di Marco Paretti
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Negli anni il design della tastiera è rimasto pressoché invariato; a parte reinterpretazioni più o meno fantasiose, il mezzo principale con il quale digitiamo al PC ha mantenuto intatte le sue forme originarie. Google, però, ha depositato un brevetto che potrebbe stravolgere questa situazione. Eliminando completamente la tastiera. Almeno dal punto di vista fisico; attraverso l'utilizzo di alcuni sensori, infatti, sarà possibile digitare su ogni superficie, trasformando tavoli, pavimenti e muri in vere e proprie tastiere "mobili".

Il brevetto suggerisce la possibilità di poter digitare su qualsiasi superficie come se stessimo utilizzando una normale tastiera. I sensori audio saranno in grado di "decifrare" le vibrazioni e capire quale tasto è stato (virtualmente) schiacciato. Ovviamente un sistema di questo tipo ha anche dei lati negativi: chi non è in grado di scrivere senza guardare la tastiera, per esempio, sarà totalmente tagliato fuori vista l'assenza di riferimenti visivi sulle varie superfici. Inoltre, la mancanza del movimento del tasto può rendere la digitazione fastidiosa e persino dolorosa; provate a far finta di digitale sulla vostra scrivania, dopo pochi secondi comincerete a sentire dei piccoli dolori sui polpastrelli.

Il fatto che Google abbia depositato questo brevetto non significa che sia effettivamente al lavoro su un dispositivo di questo tipo, ma semplicemente che l'azienda di Mountain View può essere interessata allo sviluppo di una tecnologia del genere. Anche e soprattutto in vista dell'arrivo dei dispositivi indossabili, che, per forza di cose, non possiedono una tastiera, né fisica né virtuale. Samsung, per esempio, ha depositato un brevetto simile nel quale viene descritto l'utilizzo di alcuni occhiali per la realtà aumentata simili ai Google Glass, i quali ci permetteranno di guardare le nostre mani e vedere le lettere della tastiera posizionate sulle varie falangi, da "premere" utilizzando i pollici.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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