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Google, guerra aperta alla pirateria

Mountain View pronta ad un accordo con i principali circuiti di pagamento online per bloccare il finanziamento ai siti che svolgono attività illecite.
A cura di Angelo Marra
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La pirateria informatica e la diffusione illegale di contenuti coperti da copyright rappresenta la principale spina nel fianco, oltre che per le major discografiche e cinematografiche, anche per i giganti della rete come Google. Nessuno più di BigG però è consapevole di quanto sia ardua, ai limiti dell'impossibile, una lotta su vasta scala contro questo tipo di mercato dell'illegalità, il cui unico punto debole rappresenta allo stesso tempo la principale ragione di vita: i soldi.

Ecco perchè Google ha deciso di colpire direttamente al cuore della pirateria, puntando ad un accordo con i principali circuiti di pagamento online, tra cui Visa e Mastercard, per bloccare le fonti di guadagno dei siti illegali. Un accordo non semplice da raggiungere, alla luce dei cospicui introiti derivanti da questo tipo di attività ma che appare l'unico attuabile per un'intervento di così ampia portata.

In attesa che questo accordo venga concluso non si attenua la pressione delle diverse organizzazioni antipirateria su Google, in special modo per quello che riguarda l'indicizzazione delle pagine. Le associazioni infatti hanno chiesto a Mountain View di aumentare considerevolmente il numero di link che è possibile segnalare perchè vengano rimossi. Il limite attuale imposto da BigG è di 10mila segnalazioni al giorno mentre la BREIN olandese ha già chiesto che vengano estese almeno a 40mila.

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