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Guardare porno restringe il cervello, la conferma arriva dalla Germania

Uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute for Human Development ha dimostrato, per la prima volta, una riduzione delle dimensioni del cervello e della sua attività, in caso di visione prolungata di filmati pornografici.
A cura di Dario Caliendo
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Guardare troppi film e video porno restringe il cervello. E' questo il verdetto di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori tedeschi del Max Planck Institute for Human Development, che ha dimostrato – per la prima volta – una riduzione delle dimensioni del cervello e della sua attività, in caso di visione prolungata di filmati pornografici.

Realizzato su un campione di sessantaquattro uomini con un'età compresa tra i 21 e i 45 anni, l'obiettivo dello studio è quello di valutare l'incidenza del consumo di contenuti sessualmente espliciti con le zone celebrali frontali, quelle che includono funzioni importanti come la memoria, l'attenzione e persino prendere decisioni.

Nel corso dello studio i sessantaquattro soggetti sono stati invitati a guardare in media quattro ore di filmati pornografici a settimana, e sono stati sottoposti ad uno scan completo dei cervelli tramite una risonanza magnetica, effettuata sia mentre guardavano video porno (ovviamente provenienti dal Web) che quando guardavano immagini con contenuti non espliciti.

"Gli individui con un minor volume dello striato potrebbero aver bisogno di maggiori stimolazioni esterne", spiegano i ricercatori, che in questo modo potrebbero aver trovato risposta a molti dei quesiti che il genere femminile si pone negli ultimi anni sul mondo degli uomini, scoprendo che quando i maschietti osservano immagini esplicite i loro cervelli mostrano una funzionalità ridotta nella parte del cervello comunemente utilizzata per trovare la motivazione.

Non tutto è perduto. Per Simone Kühn e il suo team tuttavia, i risultati ottenuti con il recente studio sono solo la punta dell'iceberg, e sono necessari ulteriori studi per stabilire – con certezza – se in realtà il maggior consumo di materiale pornografico sia una delle cause che spinge gli uomini a consumare contenuti pornografici e sessualmente espliciti.

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