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IBM, un nuovo software spia i social network per scegliere i dipendenti

IBM realizza un nuovo software per le aziende in grado di “spiare” l’attività degli utenti in rete selezionando i candidati ideali per ricoprire determinate mansioni.
A cura di Daniele Cretella
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Quell'ultimo tweet potrebbe chiudere le porte del mondo del lavoro. Che strumenti come Twitter o Facebook stiano diventando in maniera sempre più "preoccupante" estensioni software degli utenti della rete è ormai un dato di fatto, così come gli stessi sistemi vengono utilizzati regolarmente come una sorta di "ufficio di collocamento digitale". Diventa, dunque, importante offrire un'immagine "positiva" di se stessi, almeno sui social network, se si è alla ricerca di un lavoro in rete ed in futuro potrebbe essere addirittura fondamentale.

E' delle scorse ore la notizia diffusa dal Daily Mail secondo cui IBM, il gigante dell'informatica statunitense, starebbe realizzando un nuovo software dedicato alle azienda in grado di "spiare" le pubblicazioni su Twitter dei candidati ad occupare una determinata posizione. Il software, infatti, analizza ogni tweet per verificare il linguaggio e l'orientamento di coloro i quali fanno domanda di assunzione, in modo da poter filtrare "all'origine" quelli certamente inidonei a ricoprire un determinato ruolo all'interno dell'azienda. Sarebbero cinque i profili realizzati da IBM per classificare i candidati: estroversione, apparenza, conoscenza, nevroticismo e disponibilità. Dai primi test, condotti su un campione di circa 300 profili Twitter, i risultati sembrerebbero offrire un alto gradi di verosimiglianza (stimabile in una misura pari a circa l'80%) tra la personalità dei candidati ad il loro "alter ego digitale".

Ciò che, però, appare interessante, è che il nuovo software di IBM potrebbe essere utilizzato anche "nel senso opposto", ossia da parte di coloro i quali sono in cerca di lavoro che potrebbero essere indirizzati verso quello più adatto alle proprie caratteristiche personali. Probabilmente, un sistema del genere sarebbe valido oggi, con un utilizzo ancora "genuino" dei social network della maggior parte degli utenti, ma è del tutto evidente che in futuro, quando un post o un tweet può fare davvero la differenza tra ottenere un posto di lavoro o meno, le cose potrebbero essere decisamente diverse introducendo il concetto di "ipocrisia 2.0".

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