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Il 50% della banda larga wireless mondiale è in mano all’1% degli utenti

Il consumo di banda larga wireless aumenta a dismisura, i dispositivi di nuova generazione cannibalizzano il traffico dati a disposizione. Nel 2012 la richiesta di banda aumenterà, ma gli operatori non si decidono ad ammodernare la rete. Ecco il problematico ritratto che uno studio di Arieso fa dei nuovi trend d’uso degli smartphone.
A cura di Anna Coluccino
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banda larga wireless

Che l'1% degli esseri umani detenga le ricchezze spettanti al restante 99% di esseri umani è cosa ormai nota a tutti. Negli ultimi tempi, in particolare, la cosa è diventata talmente nota che qualcuno degli appartenenti al "99%" ha persino deciso di ribellarsi allo status quo e sollevarsi contro l'1%.

A quanto pare, però, simili proporzioni non valgono soltanto per quelle che comunemente consideriamo "ricchezze" ma anche per un bene decisamente impalpabile quale la banda larga wireless.

Secondo uno studio a firma Arieso, che ha condotto una ricerca riguardo i recenti trend del traffico dati via smartphone, l'1% degli utenti consuma il 50% del traffico dati a disposizione. Questo, naturalmente, è conseguenza dell'incredibile aumento di domanda riguardante i device e -per ovvia conseguenza- l'aumento di domanda di banda larga wireless.  Ma la ricerca rileva anche un altro dato: tra gli utenti più affamati di dati ci sono i proprietari degli iPhone 4S che risultano i "più affamati". Richiedono infatti il doppio dei dati rispetto agli utenti iPhone 4 e il triplo rispetto agli utenti iPhone 3G.

Insomma, la ricerca conferma che i cosiddetti utenti estremi stanno diventando ancor più estremi, il che provoca una penuria di banda che -nell'arco del 2012- potrà solo peggiorare, mettendo in ulteriore difficoltà i già annaspanti operatori di telefonia mobile.

Nel passaggio dal 2010 al 2011, il cambiamento che più ha influenzato lo status quo evidenziato da Arieso  è stato il lancio sul mercato dell'iPhone 4S e la conseguente (incredibile) mole di dati di cui gli utilizzatori di tale device hanno fatto richiesta, presidiando buona parte della banda a disposizione. La ricerca dimostra che un utente medio di iPhone 4S scarica  2,76 volte più dati agli utenti di iPhone 3G. Gli utilizzatori di dispositivi Android, dal canto loro, mantengono la posizione al vertice della classifica (la stessa dello scorso anno) per il volume di trasferimento dati, mentre gli utenti di HTC Desire S hanno un volume di upload di 3,23 superiore a quello degli utenti iPhone 3G; gli utenti Phone 4S -in questa specifica classifica- si piazzano al secondo posto con un distacco davvero eseguo: il loro volume di upload, infatti, è di 3,20 volte superiore a quello degli utenti dell'iPhone 3G.

Michael Flanagan, CTO di Arieso e autore dello studio in oggetto ha affermato che "Mentre il report illustra i trend generali, gli studi su cui si basa dimostrano quanto sia importante per gli operatori comprendere l'aumento di consumo che ciascun nuovo tipo di smartphone comporta. Eppure, a dispetto dei frequenti avvertimenti dell'industria" continua Flanagan, affondando il coltello nella piaga "gli operatori di telefonia mobile stanno ancora giocando a ‘Indovina chi?' con i loro clienti. Senza un'adeguata preparazione delle reti perché supportino la nuova generazioni di dispositivi smart, gli operatori rischiano di dover affrontare una spirale di spese logistiche del tutto sballate per poi consegnare ai loro consumatori esperienze di bassissima qualità".

La sentenza di Flanagan -insomma- è senza appello. Gli operatori hanno l'obbligo di prendere atto della situazione e raddoppiare gli sforzi per adeguare il più possibile la rete wireless alle crescenti esigenze di banda, pena il collasso dell'industria della nuova generazione di telefonia mobile.

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