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Il futuro è mobile, 3 miliardi di smartphone connessi entro il 2017

A renderlo noto è il Traffic and Market Report di Ericcson, secondo il quale entro tale data l’85% della popolazione utilizzerà una connessione 3/4G. Boom soprattutto nell’area asiatica, con la Cina che registra quasi 40 milioni di nuovi abbonati nel solo primo trimestre 2012, mentre in Europa la crescita sarà di gran lunga minore.
A cura di Angelo Marra
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Rete fissa addio, nei prossimi 5 anni le connessioni mobili supereranno significativamente quelle tradizionali raggiungendo oltre l'85% degli utenti. Una crescita di ben 15 volte rispetto allo stato attuale, con poco più di 700 milioni di connessioni 3G del 2011 e un totale di oltre 9 miliardi previsti entro il 2017 di cui 3 miliardi provenienti esclusivamente dagli smartphone. Motore trainante di questa crescita, oltre che lo sviluppo costante delle reti, sono soprattutto il traffico di contenuti video ed i sempre più diffusi sistemi cloud. Per quello che riguarda la banda, il futuro è sicuramente nelle connessioni LTE, altresì note come 4G, che entro il 2017 dovrebbero coprire oltre il 50% degli utenti.

NUOVI MERCATI E NUOVE CONNESSIONI – La crescita delle reti mobili non è però geograficamente distribuita in maniera uniforme; se infatti nel prossimo lustro è previsto per l'Europa un aumento di circa 100 milioni di nuovi collegamenti (rispetto ai 540 milioni attuali) nel primo trimestre 2012 solo Cina e India hanno registrato 64 milioni di utenti in più, il che fa capire che la stragrande maggioranza di tale crescita avverrà quasi esclusivamente nell'area asiatica. Quanto alla tipologia, la rete 3G attualmente viene utilizzata dal 99% degli utenti europei ma entro il prossimo quinquennio la percentuale dovrebbe scendere al 75% grazie alla diffusione della nuova rete LTE. Alla luce del report di Ericcson, non certo il primo a sentenziare il sorpasso delle connessioni mobili rispetto a quelle tradizionali, una domanda nasce spontanea: ha senso il piano di investimento previsto dall'Agenda Digitale di Passera che punta a modernizzare le infrastrutture tradizionali, la famosa “banda larga”, una tecnologia che sarebbe obsoleta nel giro di un lustro? Non sarebbe preferibile una convergenza dello Stato con gli operatori privati per implementare le connessioni mobili e velocizzarne lo sviluppo?

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