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Il nuovo Google Play Store risulta più veloce sul browser Chrome rispetto agli altri. Ecco perché

Nella giornata di ieri Google ha rilasciato online il proprio Play Store completamente ridisegnato in ogni parte. La velocità di renderizzazione dello stesso però sembra differente in base al browser utilizzato.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Dopo l'annuncio durante il Google I/O 2013, l'azienda di Mountain View ha deciso di rilasciare nella giornata di ieri il nuovo Play Store completamente ridisegnato da un punto di vista grafico ma anche con delle novità importanti per l'utilizzo quotidiano. In molti hanno apprezzato questa sua nuova veste grafica mentre altri preferivano il negozio virtuale delle applicazioni come era prima.

Una differenza non troppo rilevante ma senza dubbio visibile è quella però di una diversa velocità di renderizzazione per quanto riguarda le pagine dello store online in base al tipo di browser web si utilizza. Gli utenti che sfruttano un browser diverso da quello di Google, come ad esempio Firefox e Internet Explorer, potrebbero notare che il negozio virtuale carica meno velocemente le immagini. La differenza non è abissale, ma qualcuno potrebbe essersene accorto. Il motivo?

Sappiamo bene come Google preferisca tutto ciò che rende il web più veloce e le immagini, soprattutto quelle pesanti, potrebbero rallentare drasticamente la navigazione. Per non rinunciare alla qualità e quindi nemmeno alla velocità, Mountain View ha deciso di ideare un proprio formato di immagini chiamato WebP che, dopo essere stato utilizzato nel Chrome Web Store, è stato rilasciato anche sul nuovo Play Store. Chiaramente tale formato viene gestito al momento solo dal browser web di Google e da Opera. A differenza Firefox e Internet Explorer non permettono la visualizzazione e proprio per questo Google converte il formato in PNG e in alcuni casi anche nel formato JPG. Proprio tale conversione e la pesantezza degli altri formati permette di avere una renderizzazione leggermente più lenta nei browser diversi da quello di Google e di Opera.

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