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Il Tribunale conferma il blocco di UberPop, l’azienda: “Ci fermiamo fino al 2 luglio”

Ricorso respinto, il blocco di UberPop resta. Il Tribunale di Milano ha confermato la decisione presa lo scorso 26 maggio che prevede l’inibizione delle operazioni del servizio UberPop; la variante che permette ai cittadini di offrire passaggi a pagamento in auto e che era stata considerata concorrenza sleale nei confronti dei taxi.
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A cura di Marco Paretti
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Ricorso respinto, il blocco di UberPop resta. Il Tribunale di Milano ha confermato la decisione presa lo scorso 26 maggio che prevede l'inibizione delle operazioni del servizio UberPop; la variante che permette ai cittadini di offrire passaggi a pagamento in auto e che era stata accusata di concorrenza sleale nei confronti dei taxi. L'azienda americana aveva richiesto la sospensione del provvedimento – il termine massimo per l'adeguamento era oggi 10 giugno – ma il presidente della sezione imprese del Tribunale, Marina Tavassi, ha respinto la domanda confermando definitivamente il blocco.

Ora Uber si dovrà affidare all'altra istanza presentata in contemporanea con la richiesta di sospensione: un reclamo contro la decisione presa dal Tribunale di Milano, la cui udienza è prevista per le prossime settimane. Per il momento, però, il servizio è stato bloccato dal giudice Tavassi, il quale ha confermato l'obbligo di interrompere ogni attività a partire da oggi e ha sottolineato come l'azienda abbia già contravvenuto alle direttive proseguendo con le operazioni anche dopo l'interruzione dello scorso 26 maggio. Ciò che cambia ora, però, è che da oggi scattano le penali: 20 mila euro per ogni giorno di operatività.

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I tassisti esultano

Le reazioni si sono spaccate tra chi – per lo più tassisti – vede la decisione come una vittoria e chi una sconfitta. I primi in una nota parlano proprio di "nuova vittoria" e sottolineano la volontà di proseguire la battaglia legale intrapresa contro Uber diversi mesi fa. Non la pensa allo stesso modo il Codacons, che ha definito la decisione del Tribunale di Milano "una notizia negativa per gli utenti". "È più che mai urgente una modifica della legislazione vigente in materia, che adegui la norma al fine di renderla al passo con le nuove possibilità offerte dal mercato e dalla tecnologia" ha spiegato Carlo Rienzi, presidente del Codacons "ovviamente devono essere previste tutele per i tassisti, che non devono subire danni ingiusti e una lesione della propria professionalità, ma crediamo sia ampiamente possibile integrare in Italia servizi come Uber Pop ai taxi tradizionali".

La risposta di Uber: "Ci fermiamo fino al 2 luglio"

Uber ha da pochi minuti informato tutti gli autisti del servizio UberPop della cessazione del servizio: "In questo momento, molto delicato, si stanno decidendo le sorti della mobilità del nostro Paese, con scelte che definiranno la strada che l’Italia andrà a percorrere nei prossimi anni riguardo a temi cruciali per tutti noi come mobilità e trasporto locale" si legge nella mail inviata questa mattina "da mezzogiorno di oggi, 10 Giugno 2015, il servizio UberPop si fermerà temporaneamente, finchè non saremo riusciti a far valere le nostre, e le vostre, ragioni. Ci preoccuperemo noi di disattivare automaticamente gli account UberPop, per cui non sarai più visibile". L'azienda ha comunque sottolineato più volte di voler proseguire la sua campagna per riportare in vita il servizio, una lotta che passa soprattutto per i social network: l'hashtag #IoStoConUber ha ormai invaso Twitter da giorni.

L'Autorità dei Trasporti: "Può operare"

La settimana scorsa l’Autorità per la Regolamentazione dei Trasporti, un ente creato dal Governo nel 2011 per fornire indicazioni sul trasporto e proporre modifiche alle leggi attuali, si è espressa aprendosi ufficialmente ai nuovi modelli che possono migliorare concretamente la mobilità cittadina come il ridesharing. "Il recente diffuso utilizzo di tecnologie informatiche applicate in modo innovativo alla mobilità delle persone ha avuto effetti significativi sia sulla domanda e sui comportamenti degli utenti che sul fronte dell'offerta dei servizi di trasporto locale non di linea" si legge nell'atto "il fenomeno pone in evidenza l’opportunità di regolare le piattaforme tecnologiche […] e di rimuovere alcuni vincoli connessi con lo svolgimento del servizio di taxi e di noleggio con conducente". Attualmente il documento rappresenta solo una proposta: dotrà essere recepito da governo e ministero affinché diventi una legge vera e propria.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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