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Opinioni

In Cina il governo spia i cittadini musulmani obbligandoli ad installare uno spyware

La Cina ha aumentato le misure di sorveglianza nella regione di Xinjiang, dove risiede la più grande comunità di musulmani del paese, obbligando i cittadini ad installare un’applicazione di sorveglianza sui propri smartphone.
A cura di Marco Paretti
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La Cina ha aumentato le misure di sorveglianza nella regione di Xinjiang, dove risiede la più grande comunità di musulmani del paese, obbligando i cittadini ad installare un'applicazione di sorveglianza sui propri smartphone e conducendo controlli per assicurarsi che i residenti abbiano scaricato il software spia. La nota nella quale si richiede l'installazione di quello che a tutti gli effetti è uno spyware è stata inviata ai residenti di Urumqi, la capitale della regione di Xinjiang, tramite il servizio di messaggistica istantanea WeChat, piuttosto popolare nel paese asiatico.

Nel testo viene chiesto agli utenti Android di utilizzare il codice QR per scaricare l'app che, secondo le autorità, è in grado di "individuare automaticamente video, immagini, eBook e documenti elettronici legati al terrorismo e all'estremismo religioso". Se questi contenuti vengono individuati dal software, agli utenti viene chiesto di cancellarli. I residenti che non installano l'applicazione o la cancellano possono passare fino a 10 giorni in prigione. L'app è in grado di scansionare la memoria dei telefoni alla ricerca di file sospetti inseriti in un database di documenti indicati dal governo come illegali e legati al terrorismo.

L'app è inoltre in grado di salvare le chat su Weibo e WeChat, registrare l'IMEI degli smartphone, i dati della SIM e i login agli hotspot WiFi. Tutti questi dati vengono poi inviati ad un server del governo. "La polizia cinese è molto forte, soprattutto a Xinjiang" spiega Maya Wang, una ricercatrice dell'organizzazione Human Rights Watch. "Chiunque venga fermato non può rifiutare le richieste della polizia. Le autorità hanno la responsabilità di proteggere la sicurezza pubblica, ma questa raccolta di massa di dati da persone normali rappresenta un forma di sorveglianza di massa e un'intrusione nella privacy dei cittadini". Xinjiang ha una popolazione di 8 milioni di Uighurs, un gruppo etnico turco. A marzo le autorità hanno proibito l'uso di veli e la possibilità di tenere la barba lunga.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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