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India, il tribunale accusa Google di manomettere i risultati di ricerca

L’India ha espresso dei forti dubbi riguardo alla politica di Google in merito ai suoi risultati di ricerca. Come più volte sottolineato anche dalla concorrenza, secondo la Competition Commission indiana – l’organo che regola la concorrenza nel paese – l’azienda di Mountain View favorirebbe i propri prodotti all’interno dei risultati.
A cura di Marco Paretti
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L’India ha espresso dei forti dubbi riguardo alla politica di Google in merito ai suoi risultati di ricerca. Come più volte sottolineato anche dalla concorrenza, secondo la Competition Commission indiana – l’organo che regola la concorrenza nel paese – l’azienda di Mountain View favorirebbe i propri prodotti all’interno dei risultati, promuovendo inoltre i link di aziende di terze parti che pagano per ottenere una posizione di rilievo. Una pratica che vede i servizi di Google ottenere maggiore visibilità di altri offerti dalla concorrenza che generano più traffico e sono più rilevanti ai fini delle ricerche effettuate dagli utenti.

Diverse importanti aziende del settore tecnologico hanno appoggiato le accuse mosse dalla Competition Commission, con realtà del calibro di Microsoft, Facebook e Nokia schierata dalla parte dell'autorità indiana. Circa 30 aziende in totale hanno risposto ad una chiamata della commissione riguardante le politiche di Google in merito ai risultati di ricerca e tutte sembrerebbero aver confermato i dubbi sollevati dall'autorità. L'Antitrust UE aveva già accusato Google di alterare i risultati per favorire i propri prodotti rispetto a quelli (generalmente più completi) offerti dalla concorrenza.

"Stiamo analizzando il rapporto della commissione" ha spiegato Google in una nota. Continueremo a lavorare insieme alle autorità e siamo sicuri di operare all'interno delle leggi indiane sulla concorrenza. Tribunali di tutto il mondo, compresi quelli degli Stati Uniti, Germania, Taiwan, Egitto e Brasile, hanno indagato sulle nostre pratiche senza trovare nessun riscontro". L'azienda di Mountain View ha tempo fino al 10 settembre per rispondere alla commissione o richiedere più tempo. Una volta superato il termine, l'organo organizzerà delle udienze per decidere se l'azienda è responsabile o meno di condotta irregolare e abuso di posizione dominante.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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