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Internet, gli indirizzi sono terminati: l’Italia si prepara ad adottare l’IPv6

Gli indirizzi IP sono finiti. Lo aveva annunciato il Réseaux IP Européens Network Coordination Centre nel 2012, lanciando il nuovo protocollo IPv6 che pian piano prenderà il posto del suo predecessore, l’IPv4.
A cura di Marco Paretti
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Gli indirizzi IP sono finiti. Lo aveva annunciato il Réseaux IP Européens Network Coordination Centre nel 2012, lanciando il nuovo protocollo IPv6 che pian piano prenderà il posto del suo predecessore, l'IPv4. Quest'ultimo è in funzione da circa un decennio e proprio nel corso degli ultimi anni ha cominciato a mostrare i suoi limiti: solo 4 miliardi di connessioni per un protocollo che permette il collegamento dei dispositivi alla rete. Troppo poco nell'era di smartphone, tablet e, soprattutto, internet delle cose: televisioni, luci, elettrodomestici e videocamere hanno portato all'esaurimento degli indirizzi IP.

La soluzione è proprio l'IPv6, che da 4 miliardi di combinazioni passerà a 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi. In breve, il protocollo potrà soddisfare qualsiasi tipo di richiesta legata alla connettività in maniera ben più efficiente rispetto all'ormai vecchia versione. Ad oggi il passaggio all'IPv6 è attivo anche in Italia, dove Fastweb ha attivato la nuova connessione in 14 città: Ancona, Bari, Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Legnano, Livorno, Monza, Padova, Pescara, Pisa, Reggio Emilia, Varese e Verona. Entro il 2016 l'operatore conta di inserire anche Milano e Roma. Si muovono anche le altre realtà della telefonia, ma più a rilento rispetto a Fastweb.

Il passaggio al nuovo standard, per il quale grandi aziende come Facebook, Google e YouTube sono già pronte, richiede però che le aziende e i servizi online aggiornino il protocollo, adottando quello nuovo e abbandonando l'ormai saturo IPv4. Un passaggio che, in ogni caso, risulta praticamente indolore per gli utenti, i quali non dovranno modificare nulla a livello di impostazioni. Anzi, proprio i clienti Fastweb godranno di una bella novità: non sarà più necessario configurare NAT e aprire porte, perché ogni dispositivo avrà il proprio indirizzo IP. Ora, quindi, si attende l'aumento del traffico sul nuovo protocollo – attualmente copre circa 1,6 gigabit della rete Fastweb su un totale di 500 gigabit – una fase che raggiungerà l'apice durante il prossimo anno.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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