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L’e-commerce in Italia vale 14,3 miliardi di euro

Secondo il rapporto annuale, ormai giunto alla quinta edizione, sull’andamento dell’e-commerce nel 2010, da parte dello studio Casaleggio Associati, in Italia esso vale 14,3 miliardi di euro.
A cura di Giovanna Di Troia
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Lo shopping ormai sempre più si sta spostando dai centri commerciali, dai concept store o dai semplici e tradizionali negozietti sotto casa, verso il web. Ogni gamma di prodotti si acquista online: dal biglietto per l’ aereo all’ultimo modello di smartphone, dai capi di alta moda ad ogni tipo di sciocchezza, anche quelle più assurde.

Questa banale osservazione è supportata da dati concreti presentati nel rapporto annuale, ormai giunto alla quinta edizione, sull’andamento dell’e-commerce nel 2010, da parte dello studio Casaleggio Associati. Il rapporto in questione è stato ufficialmente esposto al convegno denominato "I clienti dell'e-commerce" tenutosi il 19 aprile 2011, durante il quale è stata presentata anche la ricerca dell'ISPO sui profili e le abitudini di acquisto di coloro che acquistano online.

Questo rapporto sull’andamento dell’e-commerce 2010 è stato condotto attraverso la compilazione di questionari online, interviste telefoniche ed incontri diretti con i principali attori del settore. Sono state prese in esame 2986 aziende, ma solo 249 hanno partecipato attivamente alla creazione di tale rapporto.

Ebbene secondo le stime, l'e-commerce in Italia nel 2010 ha segnato un +43%, fatturando 14,3 miliardi di euro, rispetto agli oltre 10 miliardi di euro dell’anno precedente. E confrontando i dati, emerge che l’incremento per il mercato italiano è circa doppio rispetto a quello inglese e statunitense (+8%), superiore a quello tedesco (+12%) e in linea con quello francese (+15%).

Il settore principale responsabile della crescita dell’e-commerce in Italia è il tempo libero, rappresentando quasi la metà del mercato con un secco 48,5% , e all’interno di esso a primeggiare è il gioco d’azzardo, e quindi il mondo del poker e delle scommesse online. Il secondo settore trainante è il turismo con il 31,4%. Gli altri settori, seppur con un margine di spessore più basso, sono l’elettronica di consumo  e le assicurazioni, registrando rispettivamente 7,1 % e 6,7 %.

Secondo lo studio Casaleggio Associati, la novità davvero rilevante del 2010 è stata l’ingresso sul mercato italiano di Amazon e Groupon. Questi ultimi hanno replicato un modello di business già consolidato in altri paesi, caratterizzato da politiche di prezzo aggressive. Tuttavia, le aziende italiane non riescono ad espandersi verso l’estero, ad eccezioni di pochi casi, come Yoox.

Gli investimenti previsti per il prossimo anno riguardano soprattutto marketing e promozione mentre al secondo posto compare il miglioramento dell’usabilità del sito, attuato attraverso i ricavi del marketing.

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