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L’Inghilterra abolisce l’Equo Compenso: ‘è inefficiente, burocratico e sleale’

A partire dal prossimo 1 ottobre 2014 nel Regno Unito il balzello dell’Equo Compenso sarà acqua passata: il governo di David Cameron fa un passo importante per la ridefinizione del concetto di copyright e assicura ai consumatori “più libertà di godere dei contenuti che hanno acquistato”.
A cura di Dario Caliendo
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"I compensi per copia privata sono inefficienti, burocratici e sleali e penalizzano le persone che pagano per i contenuti". Con una sola frase il Governo di David Cameron mette in scacco matto la SIAE e aporova una legge ad hoc che ridefinisce il concetto di copyright nel Regno Unito e sancisce che, a partire dal prossimo 1 ottobre 2014, il balzello dell'Equo Compenso verrà eliminato e diventerà acqua passata.

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E così, mentre nel Bel Paese l'industria musicale di Gino Paoli, Conte, Guccini ed Ennio Morricone si mobilita a favore dell'Equo Compenso sostenendo addirittura una petizione a difesa del nuovo balzello definito come uno "strumento fondamentale per salvaguardare la cultura del nostro Paese e di chi la fa", oltre la manica l'industria discografica inglese, madre di artisti che vendono milioni e milioni di copie come i Beatles e i Coldplay, rinuncia a milioni di euro per "permettere ai consumatori più libertà di godere dei contenuti che hanno acquistato, consentendo di fare copie personali per un esclusivo uso privato", come si legge nella prima riga della legge.

Si tratta di un duro colpo per il Ministro Franceschini che, archiviata la corbelleria dei ventidue iPhone acquistati in Francia “dove costano meno che in Italia a dispetto di una quota per i diritti di copia privata che è il doppio” per poi regalarli pubblicamente ad associazioni non profit con il vano tentativo di prendersi gioco dei rincari attuati da Apple, arriva a pochi giorni dalla notizia che anticipa un ulteriore scacco matto per la SIAE, il cui protagonista indiscusso è Samsung, il numero uno al mondo nella produzione e nella vendita di dispositivi elettronici, che ha già dato il via alla distribuzione dei nuovi listini prezzi che saranno attivi da agosto, con i quali ha adeguato i prezzi di vendita dei propri prodotti dotati di memoria interna, alle nuove tariffe per l'Equo Compenso per la copia privata destinate alla SIAE.

Un grave colpo per il Ministro Dario Franceschini, che mette in evidenza uno scenario molto diverso da quello anticipato più volte dal Ministero – convinto che i rincari sarebbero andati a colpire le tasche dei produttori e non i consumatori – nel quale però a soffrire non saranno solo gli utenti, ma anche le catene di distribuzione e gli store online italiani, che rischiano di essere gradualmente abbandonati dall'utenza tricolore, a favore di negozi e piattaforme con sedi in Paesi oltre confine (ma comunque membri dell'Unione Europea) nei quali l'Equo Compenso non esiste, e le tasse sono sensibilmente più basse rispetto al 22 percento attuale della nostra IVA.

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