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L’iPhone 6 Plus si piega troppo facilmente? Più bufala che verità [VIDEO]

Proprio come l’iPhone 5s, e prima ancora l’iPhone 5, il phablet del colosso di Cupertino sarebbe soggetto a un cedimento strutturale che ne causerebbe il piegamento anche se trasportato nella tasca anteriore dei pantaloni. Fake o realtà?
A cura di Francesco Lavorato
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Ci risiamo. Come ormai tradizione comanda, a pochi giorni dall'apertura delle vendite di una nuova generazione di iPhone, il web viene invaso da immagini e notizie circa un problema dal quale l'azienda di Cupertino pare essere afflitta da tempo. Tre anni per la precisione. Proprio come è successo per i primi iPhone 5, seguiti poi dagli iPhone 5S e oggi dall'iPhone 6 ma soprattutto dall'iPhone 6 Plus, alcuni utenti da qualche ora stanno denunciando un gravissimo problema strutturale nei nuovi dispositivi mobili del colosso capitanato da Tim Cook.

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Tutto è partito dal forum di MacRumors, uno storico blog statunitense. Di li a poco la rete è stata praticamente invasa a macchia d'olio da problemi simili, alcuni probabilmente veritieri, moltissimi palesemente forzati per guadagnare visualizzazioni, engagement e – quindi – monetizzazione economica.

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Secondo quanto denuncia l'utente che ha per primo pubblicato il cedimento strutturale del suo iPhone, il problema si sarebbe verificato dopo aver trasportato lo smartphone nella tasca anteriore del suo pantalone per circa 18 ore, in cui è stato seduto per molto tempo. Estratto l'iPhone 6 Plus dalla tasca, l'utente ha subito notato una leggera distorsione nel vetro del phablet, proprio come se il display fosse curvo: dalla foto pubblicata infatti è palesemente evidenziata una piegatura di tutta la struttura del dispositivo.

Come già accennato, quello denunciato dall'utente di MacRumors è un problema che accompagna lo smartphone di Cupertino sin dall'introduzione dell'iPhone 5, e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di forzature pubblicate da utenti di YouTube e blog con la speranza di guadagnare visualizzazioni: sono ormai tantissimi gli smartphone che utilizzano l'alluminio come materiale di costruzione principale, ma solo l'iPhone è al centro dell'attenzione mediatica.

Ma non sono tutti falsi, almeno così pare. Con la scusa di dare un eventuale stop a questo fenomeno di sensazionalismo estremo, i ragazzi di Unbox Therapy hanno pubblicato un video nel quale hanno cercato – in diretta – di piegare volutamente il phablet di Cupertino. Il test ha avuto esito positivo: l'iPhone 6 Plus in effetti si piega, proprio nella zona denunciata dall'utente del forum. 

Come conferma inoltre, in un ulteriore video si tenta di piegare un Note 3, il phablet di Samsung realizzato in plastica, applicando apparentemente anche una forza ben maggiore, ma il risultato è ben diverso: il "Re dei phablet" in realtà si piega, ma grazie alla plastica e alla struttura con la quale è costruito ritorna alla sua forma originale e risulta molto più resistente a questo tipo di sollecitazioni.

Ma guardando con attenzione i due video realizzati, con tanto di sponsorizzazione, si può notare un particolare che in effetti potrebbe averne falsato il verdetto: sull'iPhone 6 Plus i pollici vengono posizionati su due punti ben precisi, che sollecitati porterebbero proprio a un punto di flessione localizzato nella zona incriminata; sul Note 3 invece, i pollici vengono messi al centro, e in quel caso la forza applicata e la conseguente flessione sono ben diverse.

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Complici della flessione sono sicuramente lo spessore ridottissimo e la malleabilità dell'alluminio che, a differenza della plastica utilizzata nel Note, è molto più flessibile ma meno elastico. Ma una cosa è certa: aldilà di stupidi sensazionalismi e tentativi di fare notizia, è palese che date le dimensioni e lo spessore del dispositivo bisognerebbe evitare di sottoporlo a tensioni troppo accentuate. E' pur vero però che si tratta di uno phablet molto costoso, e che un utente che decide di spendere quasi mille euro per acquistarlo dovrebbe essere libero di trasportarlo come meglio crede senza preoccuparsi di questa tipologia di problema. Nei limiti della decenza, sia chiaro.

Ma ormai parlare di iPhone – nel bene, ma soprattutto nel male – fa notizia, e i furbi sanno bene cosa pubblicare e in che momento.

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