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L’Italia si prepara ad una cyberguerra con l’esercitazione della Nato

Sedici nazioni, un paese immaginario e una vasta cyberguerra. Sono gli ingredienti della più grande simulazione di guerriglia digitale al mondo, svoltasi nei giorni scorsi in Estonia e alla quale ha partecipato anche l’Italia.
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A cura di Marco Paretti
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Sedici nazioni, un paese immaginario e una vasta cyberguerra. Sono gli ingredienti della più grande simulazione di guerriglia digitale al mondo, svoltasi nei giorni scorsi all'interno del Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della Nato a Tallin, in Estonia. L'operazione, nome in codice Locked Shields 2015, ha coinvolto anche l'Italia, che ha partecipato con il Comando C4 dello Stato Maggiore della Difesa e con un gruppo di esperti del dipartimento di informatica dell'Università di Pisa. Oggetto dello scontro la nazione immaginaria di Berylia, le cui reti informatiche dovevano essere difese dalle squadre provenienti da tutto il mondo.

I partecipanti si sono divisi in 16 squadre blu, le quali hanno dovuto affrontare attacchi informatici lanciati dalla squadra rossa composta dai migliori esperti Nato. L'obiettivo era quello di difendere computer e reti di Berylia dagli attacchi nemici, un compito valutato da appositi giudici che hanno fornito un punteggio a seconda della tipologia di risposta dei difensori. Il lavoro del team italiano si è diviso in due parti: da un lato gli esperti dell'Università di Pisa hanno analizzato la rete informatica – vero e proprio campo di battaglia – grazie agli strumenti dell'ambiente Haruspex, mentre dall'altro i membri della squadra blu hanno applicato queste conoscenze per renderla ancora più sicura.

Haruspex è uno strumento in grado di mettere in sicurezza le reti informatiche sviluppato dal professor Fabrizio Baiardi dell'Università di Pisa e dall'ingegner Marcello Montecucco della Fondazione Promostudi di La Spezia. Il lavoro viene effettuato in totale autonomia: il software analizza la rete alla ricerca di eventuali falle per poi suggerire le dovute precauzioni da prendere. Quella del 2015 è stata la seconda occasione in cui l'Italia ha partecipato all'esercitazione Locked Shields, una ricorrenza fondamentale soprattutto per "ottenere feedback estremamente utili per valutare e migliorare le capacità e l'efficacia degli strumenti che stiamo sviluppando nel campo della sicurezza informatica" ha spiegato Fabrizio Baiardi.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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