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La Corte UE boccia l’aliquota agevolata per gli ebook. A rischio anche in Italia

La Corte di Giustizia Europea è intervenuta sull’IVA scontata per gli ebook introdotta in Francia e in Lussemburgo dal 2012 e in Italia da alcuni mesi. La Corte ha accolto il ricorso avanzato dalla Commissione Europea che riteneva l’IVA agevolata sugli ebook non in linea con le regole UE.
A cura di Francesco Russo
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La Corte di Giustizia Europea è intervenuta sull'IVA scontata per gli ebook introdotta in Francia e in Lussemburgo già a partire dal 2012 e introdotta in Italia da alcuni mesi. In sostanza la Corte ha accolto il ricorso avanzato dalla Commissione Europea che riteneva l'IVA agevolata sugli ebook non in linea con le regole UE. A questo punto l'aliquota agevolata sarebbe a forte rischio anche nel nostro paese.

La Corte di Giustizia UE nella sentenza di oggi sottolinea che le regole vigenti in UE prevedono sì la possibilità di inserire aliquote agevolate per i libri, ma solo se questi sono dotati di un supporto fisico che è parte integrante del libro stesso, ossia la carta. La Corte precisa che i libri elettronici necessita di un supporto fisico, quale può essere un computer, ma questo non sarebbe invece fornito nel caso degli ebook ed è per questo motivo che questi non rientrano nella possibilità di poter godere di aliquote agevolate.

E, ancora, la Corte ricorda che le regole UE in materia di IVA "vietano la possibilità di applicare un'Iva ridotta a qualunque servizio fornito per via elettronica." Di conseguenza "secondo la Corte la fornitura di libri elettronici costituisce un servizio di questo tipo".

Inoltre l'ebook non sarebbe da considerarsi come un "bene" in quanto "solo il supporto fisico che consente la lettura di un e-book può essere considerato come un bene, ma questo supporto fisico è assente nelle forniture di libri elettronici".

Esiste poi un problema legato alle stesse aliquote applicate dai paesi, quindi Francia, Lussemburgo e Italia. In particolare la Corte ravvisa il caso del Lussemburgo che ha introdotto un'aliquota del 3% e quindi non in linea con le regole europee che prevedono invece un'aliquota minima del 5%. Una situazione che metterebbe in ulteriore difficoltà anche l'Italia che dal dicembre scorso applica un'aliquota sugli ebook del 4%.

A questo punto si attende la posizione del governo italiano, in particolare del Ministro del Mibact, Dario Franceschini, che si fece promotore dell'aliquota agevolata proprio durante il semestre di presidenza europea, il quale ha sostenuto che "il digitale è l'unico settore in crescita nell'editoria: per aiutare la lettura, va sostenuto in tutti i modi possibili”.

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