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La delicata questione degli annunci su Twitter in campagna elettorale

Qual è il futuro della comunicazione umana? Che uso si fa dei social media? Negli Stati Uniti, per le presidenziali del 2012, Twitter ha aperto ai messaggi politici con la creazione di un vero e proprio team. Promoted Tweets, Promoted Trends e Promoted Account potranno avere anche una natura politica. Quale sarà l’evoluzione di queste strategie in Europa?
A cura di Vito Lopriore
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Le campagne di sponsorizzazione sul famoso social network di microblogging Twitter coinvolgono sempre più persone, infatti si calcola che ogni inserzionista paghi in media 50mila dollari per l’acquisto dei pacchetti minini. Le fonti di reddito di Twitter sono: Promoted Account, Promoted Trends, Promoted Tweets e firehouse, cioè l’accesso a tutte le informazioni e tweets in tempo reale.

Per la campagna presidenziale americana i candidati, e le varie formazioni politiche a cui appartengono, stanno iniziando a integrare anche Twitter nei programmi di comunicazione politica. Dal 21 Settembre infatti è possibile, oltre a comprare sul social network i vari prodotti, capire le tendenze, gli argomenti e i messaggi che attirano più conversazioni, grazie allo studio dei retweet.

Si sta formando un vero e proprio team addetto alle vendite di messaggi pubblicitari politici, con a capo Peter Greenberger che ha trascorso 4 anni in Google come manager del team dedicato alla vendita di spazi pubblicitari a soggetti politici e comitati, direttamente da Washington DC. Non ci sarà una campagna normale su TV e media tradizionali? Sicuramente sì ma, visto il successo delle ultime elezioni presidenziali vinte proprio per l’abilità del presidente Obama di usare i social media, tutto l’establishment americano sta iniziando a investire ingenti risorse sui social media, compreso il marketing sui motori di ricerca.

Perchè la pubblicità in generale è una zona delicata per Twitter?

Barack Obama e il suo team sono stati profetici. I social media sono il presente e il futuro della comunicazione umana: l’advertising in generale è sempre stato un punto delicato per Twitter proprio per non perdere credibilità davanti ai propri utenti: i prodotti del marketing possono alienare gli iscritti oppure iniziare a suscitare qualche dubbio sulla trasparenza ed avere pregiudizi sulla reale natura emozionale della comunicazione. Twitter assicura che ci sarà una netta distinzione tra l’advertising politico e quello di altri annunci.

Proprio per la crescita della richiesta di advertising Twitter ha annunciato il lancio di un blog ed un account – @TwitterAds –  tutti dedicati solo a questo: si stima che la percentuale di engagement sui Promoted Tweets, grazie alla ricerca, vari dal 3% al 5%. Twitter ha quasi 6 anni di vita e solo l’anno scorso ha lanciato i prodotti di pubblicità digitale: da allora l’azienda si è mossa relativamente meno rispetto alle stime degli analisti anche se proprio in questo periodo l’azienda americana ha annunciato l’apertura di un ufficio vendite a Londra.

Gli utenti noteranno l’icona “Promoted” per identificare la pubblicità politica, come già succede adesso per tweets commerciali e, grazie alle regole fissate dalla Commissione Federale americana delle elezioni, quando si posiziona il mouse sopra i gli annunci politici, si potrà comprendere a pieno la natura del messaggio. I politici americani già fanno un forte uso del new media: ci sono attualmente 85 senatori degli Stati Uniti su Twitter, 360 membri della Camera dei Rappresentanti, 42 governatori oltre ai principali candidati alla Presidenza (Obama, Romney, Perry, Bachmann, Gingrich, Huntsman, Caino, McCotter, Santorum, Paul, Roemer), che certo avrà ripercussioni economiche e politiche in tutto il mondo.

Per approfondire l’uso di Twitter da parte della diplomazia internazionale si può leggere anche il seguente articolo a questa pagina.

E l’Italia? Sono sempre più i politici che usano Twitter, tra cui il più famoso è Nichi Vendola (@NichiVendola), citato anche in un’intervista da Alec Ross, Senior Advisor del Segretario di Stato USA Hillary Clinton.

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