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La Russia multa Google: 6,75 milioni di dollari per le app predefinite

L’Antitrust russo ha multato Google per 6,75 milioni di dollari per aver richiesto ai produttori di smartphone di preinstallare le sue applicazioni all’interno dei terminali dotati di sistema operativo Android.
A cura di Marco Paretti
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L'Antitrust russo ha multato Google per 6,75 milioni di dollari per aver richiesto ai produttori di smartphone di preinstallare le sue applicazioni all'interno dei terminali dotati di sistema operativo Android. La maggioranza degli smartphone e dei tablet venduti in Russia montano l'OS di Google e lo scorso anno il concorrente del motore di ricerca nel paese, Yandex, aveva denunciato l'azienda di Mountain View per abuso di posizione dominante. La multa in sé è decisamente scarsa – è meno di quanto l'azienda guadagna in un'ora – ma la decisione mostra che il colosso americano deve sopportare pressioni sempre più alte in Europa.

Peraltro proprio in relazione alle applicazioni predefinite Google rischia una nuova maxi-multa in Europa, dove la Commissione europea sta indagando sul sistema operativo Android e, in particolare, sull'ecosistema di applicazioni predefinite che vengono installate dai produttori di smartphone in fase di costruzione. Secondo il commissario Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager, l'azienda di Mountain View offrirebbe accordi scorretti ai produttori dei device per mantenere i propri servizi al loro interno, arrivando così nelle mani di tutti i consumatori. L'indagine, secondo Reuters, potrebbe presto trasformarsi in una vera azione legale.

In Russia la situazione è leggermente diversa, perché esiste un competitor altrettanto forte: Yantex possiede circa il 60 percento del mercato delle ricerche online nel paese. L'azienda è però preoccupata che lo spostamento dell'attenzione sul mobile possa portare ad una riduzione della sua influenza. L'Antitrust russa sembra peraltro decisa a combattere le aziende americane tanto quanto la Commissione europea. L'FSA ha già aperto una nuova indagine su Apple, accusandola di essere coinvolta nelle modifiche dei prezzi di iPhone 6s e 6S Plus, che dall'uscita hanno sempre mantenuto un costo regolare.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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