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La Russia potrebbe vietare le emoji omosessuali

Presto la Russia potrebbe vietare l’utilizzo di emoji omosessuali all’interno delle applicazioni di messaggistica istantanea e nei social network.
A cura di Matteo Acitelli
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Presto la Russia potrebbe vietare l'utilizzo di emoji omosessuali all'interno delle applicazioni di messaggistica istantanea e nei social network. Nei prossimi mesi, infatti, un gruppo di esperti si occuperà di analizzare nel dettaglio le celebri "faccine" per capire se queste violano la legge sulla propaganda omosessuale varata in Russia nel 2013. Ad attivare la discussione sulle emoji gay, secondo quanto riportato dalla BBC, è stato il senatore del Parlamento russo Mikhail Marchenko che ha sottolineato la pericolosità delle emoticon che raffigurano persone dello stesso sesso baciarsi.

Il senatore Marchenko ha presentato un'interrogazione al Roskomnadzor, il Servizio federale per la vigilanza della comunicazione, della tecnologia, dell'informazione e dei mass media in Russia, per chiedere se le emoji omosessuali violano la legge russa contro la propaganda omosessuale: "Queste emoji di orientamento sessuale non tradizionale sono viste da tutti gli utenti del social network, molti dei quali sono minorenni. La propaganda dell'omosessualità è vietata ai sensi della legge e viola i pilastri della tradizione che esistono nel nostro paese". Non è tardata ad arrivare la risposta del vice capo del Roskomnadzor, Maxim Ksenzov, che ha annunciato che prenderà con serietà la questione e che cercherà di prendere una decisione in tempi brevi contro queste emoticon che in Russia sono considerate una minaccia per i bambini. La prima emoji raffigurante una coppia omosessuale è stata introdotta sui dispositivi Apple nel 2012 e nel corso di quest'anno è stata aggiunta un'ulteriore immagine raffigurante due genitori gay con dei bambini.

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