Le macchine in grado di guidarsi da sole non rappresentano più un prodotto relegato ad un futuro remoto. Anzi, diverse auto senza guidatore circolano per le strade di mezzo mondo, basti pensare a quelle di Google destinate alla cattura delle immagini per Street View o ai test di diversi produttori di automobili come Tesla.
Presto potremmo persino assistere ad una loro arrivo nel mondo dei consumatori, introduzione che nel Regno Unito potrebbe avvenire persino nel corso del prossimo anno. Eppure è proprio l'Inghilterra, più precisamente l'Institute of Engineering and Technology di Londra, a frenare l'entusiasmo: i sistemi di sicurezza presenti su questi veicoli son ancora troppo deboli e vulnerabili ad attacchi hacker.
"I recenti rapporti riguardanti i sistemi montati sulle macchine in grado di guidarsi da sole hanno mostrato che il 98% delle applicazioni possiedono gravi falle. In alcune di esse ne sono state individuate più di 15″ ha spiegato Hugh Boyes, capo della sicurezza dell'IET "Se davvero questi veicoli dovranno arrivare nelle mani degli utenti, dobbiamo assicurarci che non siano più presenti questi gravi problemi di sicurezza".
Boyes crede che l'industria automobilistica sia pienamente consapevole delle precauzioni da prendere dal punto di vista della sicurezza "concreta", ma non altrettanto quando si parla di sicurezza informatica. Nel caso gli hacker cominciassero a prendere di mira queste automobili si creerebbe il caos.
"Basta analizzare quello che succede quando un veicolo si ferma a causa di un guasto in una strada principale di Londra: in pochi minuti si forma una coda estremamente lunga" ha continuato Boyes "Se gli hacker dovessero riuscire ad interrompere il funzionamento di più veicoli all'interno di una grande città il risultato sarebbe disastroso. Per questo la sicurezza informatica sarà un elemento fondamentale nello sviluppo delle macchine in grado di guidarsi da sole".
Nel frattempo il governo inglese ha lanciato un'iniziativa per accelerare l'introduzione di questi veicoli sulle strade inglesi, annunciando un piano da 10 milioni di sterline destinato alle città che vorranno testare le automobili sulle proprie strade. Nei primi mesi del 2015 verranno scelte tre città per ospitare il progetto, il quale avrà una durata stimata tra i 18 e i 36 mesi.