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Licenziato il CEO di VKontakte, il Facebook russo: “il social network è in mano agli alleati di Putin”

A dare l’allarme è il fondatore di VKontakte: il social network più utilizzato in Russia, nonché il più grande d’Europa, è ormai politicamente commissariato da due personalità molto vicine a Vladimir Putin.
A cura di Dario Caliendo
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Pavel Durov, il fondatore di VKontakte (il social network più popolare in Russia), ha annunciato lo scorso lunedì di essere stato licenziato dalla compagnia e che ora il sito si trova sotto il completo controllo di due stretti alleati del Presidente Vladimir Putin. Un'avventura durata sette anni e mezzo con un epilogo "inevitabile, dato il contesto russo", che è stata commentata dallo stesso fondatore con un post nel quale ha descritto i due nuovi amministratori della piattaforma come "stretti consiglieri del Presidente russo".

Il ventinovenne fondatore del social network che oggi vanta oltre cento milioni di utenti in Russia ed altri paesi post-sovietici, ha sempre tentato di rimanere totalmente estraneo alle vicissitudini politiche del paese, ma ha ammesso di aver rifiutato più volte di soddisfare le richieste fattegli dal Cremlino, il cui scopo era quello di censurare VKontakte soprattutto a seguito delle pubblicazioni sul social network di alcune proteste anti-governative, capitanate dal leader dell'opposizione Alexey Navalny.

L'addio di Durov rimane comunque una storia controversa, iniziata nel 21013 quando il giovane si trovò nella situazione di "dover vendere" le sue quote azionarie di VKontakte. Vendita annunciata dallo stesso Durov nel gennaio del 2013, che ha dato vita ad una "struttura azionaria che non gli ha permesso di godere della stessa libertà" e che ha spinto il giovane a dimettersi lo scorso 1° aprile: due giorni dopo il CEO ha ritirato le proprie dimissioni, giustificandole come un pesce d'aprile.

In realtà, secondo quanto si legge in un rapporto dell'agenzia di stampa russa Interfax, Durov avrebbe abbandonato VKontakte il 21 marzo 2014 e non avrebbe mai ritirato le sue dimissioni. Secondo quando ha dichiarato un portavoce del social network russo, le dimissioni del giovane sarebbero diventate permanenti solo dopo un mese. "Una dichiarazione con lo scopo di far cambiare le apparenze", ha commentato l'ex CEO in un post nel quale ha spiegato il suo punto di vista sull'accaduto:

"A giudicare dalla notizia, a seguito delle mie dimissioni pubbliche della scorsa settimana, oggi sono stato licenziato dalla mia carica di Direttore generale di VKontakte." – scrive Durov – "E' interessante notare  il fatto che gli azionisti non hanno avuto il coraggio di comunicarmelo di persona, e che ne sono venuto al corrente solo tramite un comunicato stampa, a fatti già accaduti".

"Secondo quanto leggo" – continua il giovane – "il consiglio di amministrazione di VKontakte ha improvvisamente scoperto che il ritiro delle mie dimissioni del 3 aprile (che è stato accettato pubblicamente) non è avvenuto secondo le regole, e quindi sono stato licenziato automaticamente. In questo modo, da oggi VKontakte è sotto il completo controllo di  Igor Sechin e Alisher Usmanov, due personalità molto vicine a Putin. Probabilmente nel contesto russo un fatto simile era praticamente inevitabile, ma sono contento di essere riuscito ad andare avanti da solo per sette anni e mezzo. Abbiamo fatto un sacco di cose, parte delle quali non potranno mai essere cancellate."

Una vicenda di una gravità inaudita, che vede il più grande social network europeo politicamente commissariato, guarda caso, nella Russia di Putin.

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