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LinkedIn dovrà pagare 13 milioni di dollari: “Invia troppe mail agli utenti”

LinkedIn ha acconsentito a pagare 13 milioni di dollari agli utenti che hanno registrato disagi a causa delle molte email inviate dal social network. La class action è stata depositata nel 2013 da un gruppo di utenti dopo che il sistema Add Connections aveva generato una quantità oltre l’accettabile di messaggi di posta indesiderati.
A cura di Marco Paretti
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LinkedIn ha acconsentito a pagare 13 milioni di dollari agli utenti che hanno registrato disagi a causa delle molte email inviate dal social network. La class action è stata depositata nel 2013 da un gruppo di utenti dopo che il sistema Add Connections aveva generato una quantità oltre l'accettabile di messaggi di posta indesiderati. La funzionalità consente di selezionare i contatti della rubrica e invitare automaticamente tutti quelli che non sono già iscritti al portale. In breve, LinkedIn invia una email con la richiesta di connessione e, nel caso in cui l'utente non risponda, ne invia altre due nel giro di pochi giorni.

In questo modo anche gli utenti al di fuori del social network vengono invasi da email generate automaticamente da LinkedIn, provocando una grande quantità di spam. Il sistema, peraltro, invia la mail utilizzando il nome di chi ha fatto partire l'invito, rendendo ancora più difficile ignorare le mail che in questo modo sembrano essere messaggi degli utenti. Il tribunale americano ha deciso che gli iscritti davano il loro consenso per la prima email di invito, ma non per le due successive che però venivano inviate a tutti i contatti che non rispondevano al messaggio iniziale.

LinkedIn ha inviato a tutti gli utenti interessati dalla problematica una mail per notificarli della possibilità di partecipare alla class action e ottenere parte dei 13 milioni di dollari. Non che il risarcimento sia caratterizzato da cifre enormi; in ogni caso il social network ha assicurato che se la cifra singola – quella, cioè, pagata ad ogni utente – sarà minore di 10 dollari procederà ad aggiungere 750 mila dollari al fondo totale. Il pagamento pattuito copre un periodo che va dal 17 settembre 2011 al 31 ottobre 2014. Nel form gli utenti devono dichiarare di aver utilizzato la funzionalità nel periodo in oggetto, pena una multa per aver dichiarato il falso. Insomma, non basta essere stati infastiditi dalle mail di LinkedIn.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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