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Lo stato degli investimenti venture capital in Italia (REPORT)

Il settore del venture capitalism nel nostro paese è cresciuto nel 2011 e nei primi mesi del nuovo anno mostra segni di consolidamento.
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L'industria del venture capital italiana s'è desta. Questo è il giudizio finale che emerge dal rapporto di ricerca stilato dall'Osservatorio Venture Capital Monitor (VeM) dell'università Cattaneo di Castellanza, realizzato in collaborazione con Aifi, l'associazione italiana del private equity e venture capital.

Il rapporto presenta numeri in crescita per l’anno 2011 sia in termini di operazioni effettuate in assoluto (più 40%), sia in termini di operazioni effettuate per singolo operatore professionale con una media di circa 2,4 investimenti.

Secondo questo report sono 43 i nuovi investimenti in imprese innovative compiuti nel 2011 in Italia, si tratta del 40% in più rispetto all’anno passato, un numero di operazioni più che doppio rispetto al 2009 (erano stati 20). A questi si aggiungo altri 17 investimenti nel primo semestre del 2012 (due in meno rispetto all’anno passato), con un dato significativo: il finanziamento medio è passato da 1 a 2,4 milioni di euro, con i venture che hanno però richiesto quote del 50% contro il 40% di media dell’anno passato.

Di rilievo inoltre, anche se sempre molto, troppo pochi, la crescita degli investimenti nel Sud Italia che rappresentano quasi un terzo del totale delle operazioni effettuate, ma la maggior parte delle startup che hanno ricevuto investimenti sono ancora localizzate prevalentemente nel Nord Italia. Il settore principale di investimento nel 2011 è stato Ict con preponderanza per web e mobile app seguito dai beni per industria, cleantech (che era il primo settore nel 2010), biotecnologie, health care, terziario avanzato, servizi finanziari, media e comunicazione e trasporti.

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