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Negli Usa, LinkedIn è il miglior posto dove lavorare

Il miglior posto dove lavorare negli Usa è LinkedIn. A rilevarlo è 24/7 Wall St, sulla base dei pareri dei dipendenti raccolti su Glassdor.com. Facebook si piazza in seconda posizione, mentre Google è addirittura in settima. Più staccate le altre grandi aziende tech.
A cura di Francesco Russo
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Solo fino a qualche anno fa Google era il miglior posto dove lavorare per gli americani. Poi è arrivato anche Facebook ad insidiare il primato all'azienda di Mountain View. E ad oggi i due colossi non sono più loto i migliori posti dove lavorare, negli Usa. Ma c'è una sorpresa e a rivelarla è 24/7 Wall St, sulla base dei dati Glassdor.com, il sito dove i dipendenti delle aziende lasciano le proprie opinioni sul posto di lavoro in azienda. E la sorpresa è anche il miglior posto dove lavorare è LinkedIn, l'azienda del popolare social business network ideato nel 2003 da Reid Hoffman. E supera proprio Facebook e Google.

Quindi, sulla base di caratteristiche come la retribuzione, i benefits e le ore lavorate, i dipendenti  delle 75 aziende hanno espresso i loro pareri. Ma ad influire sulla classifica finale sono stati anche la cultura aziendale, la politica interna e anche l'umore generale, elementi che spesso sondaggi e rilevazioni effettuati da aziende di settore non riescono a cogliere. Ecco perchè questa classifica ha un significato importante, proprio perchè sono dati che arrivano dai dipendenti stessi, i quali vivono in prima persona il clima di lavoro della loro azienda.

La classifica di Glassdor.com è stata elaborata sulla base dei pareri di dipendenti ancora impiegati nelle aziende e anche sulla base dei parei di ex-dipendenti. E la classifica vede in prima posizione LinkedIn con un rating (elaborato sulla base dei pareri espressi) molto alto: 4.5. I dipendenti considerano molto bene il loro CEO, Jeff Weiner, che ottiene un rating molto alto del 97%. Un ingegnere in LinkedIn guadagna all'anno 127.800 dollari, mentre un ingegnere senior ne guadagna 145.192 dollari l'anno. Bisogna comunque riportare che proprio LinkedIn, di recente, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento del Lavoro Usa (il Ministero del Lavoro per come lo conosciamo da noi) per pagare 6 milioni di dollari di straordinari non pagati.

In seconda posizione troviamo Facebook, anche in questo caso con un rating molto alto del 4.5, ma i dipendenti di Menlo Park considerano un po' meno il loro CEO, Mark Zuckerberg, fondatore del social network nel 2004, che ha riceve un apprezzamento dai suoi del 96%. A quanto rilevato da Glassdor.com, i dipendenti di Facebook apprezzano molto i benefits e i vantaggi che vengono riconosciuti e anche il fatto che esiste all'interno dell'azienda una gerarchia molto piatta.

Per restare in tema di grandi aziende del settore tech, in settima posizione troviamo il colosso Google con un rating del 4.2 e i dipendenti hanno una considerazione del proprio CEO, Larry Page (uno dei fondatori), del 96%. Anche Google è molto apprezzata dai suoi dipendenti per i tanti benefits. Basti pensare che il campus di Mountain View, il quartier generale dell'azienda, mette a disposizione dei dipendenti biciclette e scooter per muoversi al suo interno, sette centri fitness e 25 caffetterie. E anche le altre sedi, come quelle di Dublino, New York e Londra non sono certo da meno, da questo punto di vista. Ma ci sono alcuni fattori come proprio la grandezza dell'azienda o anche la mancanza di diversità nelle assunzioni, aspetto questo molto criticato.

Apple in questa classifica è addirittura in 14° posizione, Intel in 19° e SAP in 20°. Microsoft in 51° posizione.

Dai dati raccolti da Glassdor, risulta che tra le 75 aziende considerate per la classifica finale, solo 12 hanno ricevuto dai dipendenti un rating alto, compreso tra 4.0 e 5.0. E di queste, 4 sono aziende del settore tech, come Facebook, Google, LinkedIn, e Riverbed Technology. Ed essere leader di mercato sembra aiutare nelle valutazioni finali. Apple, Intel, Procter & Gamble, e Walt Disney sono tra i migliori datori di lavoro e tra le più grandi, a livello globale, per capitalizzazione di mercato. Da rilevare anche che su 75 aziende, 38 di queste vedono una alta valutazione dei loro CEO, superiore al 90%.

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