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Oliver, il sensore per individuare l’olio contraffatto

Si chiama Oliver ed è un esperto di oli in grado di riconoscere con un margine di errore minimo se un olio è stato contraffatto o meno. Non è, come potrebbe far pensare il nome, una persona dal palato finissimo, ma un sensore sviluppato da Marco Santonico, ingegnere e ricercatore all’unità di elettronica per sistemi sensoriali dell’Università Campus Bio Medico di Roma.
A cura di Marco Paretti
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Oliver olio

Si chiama Oliver ed è un esperto di oli in grado di riconoscere con un margine di errore minimo se un olio è stato contraffatto o meno. Non è, come potrebbe far pensare il nome, una persona dal palato finissimo, ma un sensore sviluppato da Marco Santonico, ingegnere e ricercatore all'unità di elettronica per sistemi sensoriali dell'Università Campus Bio Medico di Roma. Bastano novanta secondi e quattro millilitri di olio per sapere se il liquido è stato modificato o se, al contrario di quanto scritto sull'etichetta, l'olio è in realtà solo un miscuglio di oli  di diversa provenienza.

"Oliver può essere addestrato a riconoscere qualunque liquido e soluzione" ha spiegato Santonico "noi abbiamo pensato di cominciare con l'olio extravergine d'oliva, una delle eccellenze della produzione italiana, che spesso però è oggetto di sofisticazioni". Attualmente il sensore, in forma sperimentale, è in grado di riconoscere una sostanza estranea, ma in futuro saprà individuare di che tipo di sostanza si tratta e persino differenziare le varie provenienze geografiche. Viste le sue dimensioni, il dispositivo risulterebbe utile per l'analisi (accurata) in velocità di varie bevande, purché l'elemento estraneo costituisca almeno il 5% del totale.

Oliver olio

Ma le applicazioni di Oliver vanno oltre a quella dell'analisi dell'olio e di altri liquidi. "Pensiamo possa avere un ruolo importante in campo alimentare anche applicandolo ad altri alimenti" ha concluso Santonico "il nostro scopo è sviluppare sempre più sensori e addestrarli ad individuare più parametri, anche di altri prodotti". Attualmente il sensore non è ancora stato brevettato ma, se si dimostrerà effettivamente così preciso anche con altre sostanze, saprà sicuramente attirare l'attenzione di diverse realtà interessate a garantire l'autenticità e la qualità dei prodotti.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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