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Passeggero critica con un tweet il ritardo di un volo e la compagnia non lo vuole imbarcare

La situazione poteva rivelarsi decisamente deleteria per un passeggero di Easyjet che arrabbiato per il ritardo del suo volo lo ha dichiarato sul social network. La compagnia ha faticato a farlo imbarcare.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Le compagnie di volo low cost ammettono di avere modi, nei confronti dei loro passeggeri, a volte troppo ruvidi e difficili da capire. Tutto questo si espone proprio in una vicenda accaduta qualche giorno fa a Mark Leiser, avvocato e dottorando alla Strathclyde University di Glasgow, che nella serata di martedì era in procinto di decollare con un proprio volo Easyjet da Glasgow per Londra.

Il volo era previsto per le 21.20 ma per problemi della compagnia viene posticipato di oltre novanta minuti. Alla notizia l'avvocato si infuria con la compagnia ma soprattutto pone quesiti alle hostess per un altro passeggero, un militare inglese che non potrà prendere la sua ultima coincidenza per Portsmouth. Non ascoltato, l'avvocato, decide di prendere il proprio smartphone e di inveire su Twitter scrivendo un post decisamente innocuo:

Il volo è in ritardo di 90 minuti, un militare perderà la sua ultima coincidenza e Easyjet rifiuta di aiutarlo per arrivare a Portsmouth. Facciamo qualcosa

Secondo la ricostruzione di Mark subito dopo il messaggio, un dipendente della compagnia si è avvicinato allo stesso avvocato portandolo fuori dalla fila di imbarco. Espressamente è stato quindi riferito al passeggero che non sarebbe stato imbarcato sul volo a causa del messaggio su Twitter scritto poco prima.

Dopodiché è arrivato un manager che ha chiesto all’assistente se avessi dei bagagli a bordo. Mi hanno detto che avrei potuto immaginare cosa sarebbe successo con un tweet del genere, e io ho risposto che la mia era una critica, che per fortuna esiste ancora la libertà di parola. A quel punto gli assistenti Easyjet hanno chiesto se fossi un avvocato. Io ho risposto di sì e ho tirato fuori la mia tessera. “Sei un avvocato” mi hanno detto “sai che non puoi twittare robe di questo tipo e poi aspettarti di salire a bordo”. Alla fine, dopo che tutti gli altri erano stati imbarcati, mi hanno fatto salire a bordo. Se non avessi mostrato la mia tessera non mi avrebbero mai fatto partire.

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Il caso chiaramente non è passato inosservato e il messaggio di Mark è stato addirittura ritwittato oltre 1300 volte. La risposta a questo punto della compagnia è stata quella di non aver mai negato l'imbarco al passeggero a causa dei suoi commenti su social network. La compagnia aerea low cost ha fatto sapere in un comunicato di non aver mai negato l’imbarco a causa dei commenti sui social network. "A proposito di Glasgow l’altra notte, il nostro staff aeroportuale non monitora le piattaforme social e non neghiamo l’imbarco in base alle critiche espresse sui social media. Siamo in contatto con il passeggero e vi aggiorneremo quando la nostra indagine sarà conclusa".

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