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Pubblica foto dell’ex nuda su WhatsApp: condannato a 3 mesi di carcere

E’ stato arrestato in Gran Bretagna la prima persona con l’accusa di “revenge porn”, tradotto in italiano come “vendetta porno”. I reati riconducibili a vendette porno sono sempre più diffusi tra i giovani che spesso pubblicano sui social network, su WhatsApp, via mail o altri mezzi foto intime o video di ex o conoscenti come forma di ricatto o modo per fargliela pagare.
A cura di Matteo Acitelli
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Luke King, un ragazzo inglese di 21 anni, dovrà scontare una pena di tre mesi di reclusione per essersi vendicato su WhatsApp dell'ex-fidanzata che lo ha lasciato. Si tratta del primo caso di arresto in Gran Bretagna per "revenge porn", tradotto in italiano come "vendetta porno". I reati riconducibili a vendette porno sono sempre più diffusi tra i giovani che pubblicano sui social network, su WhatsApp, via mail o altri mezzi foto intime o video di ex o conoscenti come forma di ricatto o modo per fargliela pagare. Anche la legge però si è attivata su queste nuove forme di reati e così i giudici della corte del Sud Derbyshire hanno condannato il 21enne per aver caricato come foto profilo WhatsApp una foto che ritraeva la sua ex in uno scatto abbastanza esplicito ed intimo che la stessa le aveva inviato in precedenza.

La ragazza, dopo aver provato a richiedere l'immediata rimozione della foto dal profilo dell'ex ragazzo, ha deciso di sporgere denuncia alla polizia affermando di essere sconvolta e disgustata dal comportamento utilizzato dall'ex fidanzato. I giudici hanno ascoltato la ragazza ed hanno condannato l'ex ragazzo a dodici settimane di prigione oltre ad avergli vietato di avere contatti, anche online, con l'ex ragazza per due anni. Come spiegano i giudici al DailyMail, per Luke King sono state adottate le nuove leggi in materia di "vendetta porno" e affermano che questo si tratta solo del primo di una lunga serie di casi che andranno ad esaminare. Le vendette per amore sotto forma di ricatti online come la pubblicazione di foto intime sono molto diffuse negli ultimi mesi ed i giudici promettono pene severe per chi commetterà reati simili.

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