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Quality Rater, una talpa svela i segreti del lato umano di Google

Il magazine Search Engine Land è riuscito ad intervistare un ex collaboratore di Google, rimasto anonimo, che ha svelato tutti i retroscena dell’esercito di persone che si occupano di integrare e migliorare l’algoritmo di ricerca di BigG.
A cura di Angelo Marra
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Quality Rater una talpa svela i segreti del lato umano di Google

Qualsiasi azienda, piccola o grande che sia, ha ormai un proprio sito internet. Se fino a qualche anno fa essere innovativi significava essere presenti in rete, l'affermarsi di questa pratica ormai comune ha fatto sì che a fare la differenza ora sia la collocazione del sito stesso nei motori di ricerca.

È molto comune infatti che gli utenti utilizzino sistemi come Google o Bing per effettuare le loro ricerche ed è comprensibile come un buon posizionamento nei risultati possa fare la differenza.

Per catalogare le pagine a seconda della loro rilevanza (al netto di accordi commerciali diretti tra il motore e l'azienda) Google utilizza un particolare algoritmo che “scava” all'interno della rete, trova e cataloga i contenuti secondo regole ben precise. Gli strumenti di catalogazione di BigG sono in costante evoluzione (come ad esempio con Panda) ma si tratta sempre di automatismi e regole matematiche i cui risultati sono precisi in maniera ampia ma limitata.

Ciò che forse molti utenti non sanno è che esiste un gruppo di persone che collaborano con Google per verificare i risultati di ricerca ed eventuali contrasti con quelli elaborati dagli algoritmi. Si tratta dei Quality Rater e sono circa 4500 sparsi ai quattro angoli del globo.

Diventare un Quality Rater è estremamente difficoltoso, la loro esistenza stessa è stata a lungo tenuta nascosta per evitare qualsiasi interferenza o condizionamento esterno. Google naturalmente non si espone in prima fila ma affida l'assunzione e la preparazione di questi tecnici ad aziende esterne. Agli stessi viene tenuto nascosto il fatto di lavorare per Google, in quanto i loro unici referenti sono le agenzie alle quali BigG fa riferimento, come Lionbridge, Leapforce, Butler Hill ed altre ancora.

Il processo di selezione ed assunzione è molto duro e prevede prove pratiche estremamente difficili ed il loro compito una volta entrati è quello di verificare se i risultati presentati su Google corrispondono ai contenuti reali presenti in una pagina.

Molto spesso infatti webmaster e pubblicitari provano ad “imbrogliare” l'algoritmo di Google, cercando di gonfiare la popolarità di una pagina o utilizzando link e riferimenti a contenuti non realmente attinenti. Per evitare questo tipo di errori i Quality Rater effettuano un controllo “umano” per svelare eventuali furbate, suddividendo le pagine per categorie ben precise: vitali, utili, rilevanti, leggermente rilevanti o offtopic.

Tanto per fare un esempio l'anonimo collaboratore cita il caso di una query relativa alla ricerca “Scarpe da corsa Nike”. Dopo aver visualizzato le prime 20 voci dei risultati di ricerca ha collocato il sito ufficiale dell'azienda sportiva nella categoria “vitale”, quelli di un paio di rivenditori online come “utili” mentre il rating è sceso per la pagina della Nike su Wikipedia, utile sì ma non tanto per chi sta cercando su internet un modello particolare o un negozio dove comprarle.

In realtà i parametri analizzati dai Quality Rater sono tantissimi, alcuni dei quali davvero inimmaginabili. Lo sapevate ad esempio che a contribuire al rating su Google c'è anche il design, l'impostazione grafica e persino la grammatica dei testi presenti sui siti? Il modo in cui i contenuti sono visualizzati ed evidenziati in una determinata pagina, la qualità dei testi (sia concettuale che ortografica) e così via sono tenuti in grande considerazione dal motore di ricerca al fine di assegnargli un determinato valore.

Ovviamente a Google non interessa che una pagina sia esteticamente bella (almeno questo rimane al parere soggettivo), piuttosto la facilità con cui l'utente riesce a trovare l'informazione che cerca all'interno di un sito. Insomma un vero e proprio controllo qualità che verifica la correttezza delle pagine e dei risultati di ricerca di Google.

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