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Questo disegno di legge potrebbe bandire l’iPhone dall’Italia

Il disegno di legge depositato al Senato e voluto da Stefano Quintarelli dei Civici e Innovatori potrebbe portare a seri problemi per la vendita degli iPhone in Italia.
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A cura di Marco Paretti
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Il disegno di legge depositato al Senato e voluto da Stefano Quintarelli dei Civici e Innovatori potrebbe portare a seri problemi per la vendita degli iPhone in Italia. Tanto che a Cupertino c'è già chi si dice preoccupato dalla proposta passata in sordina alla Camera e ora sull'orlo della calendarizzazione al Senato. Un disegno di legge sostenuto dai 5 Stelle e che prevede, all’articolo 4, il diritto degli utenti di utilizzare "a condizioni eque e non discriminatorie software, proprietario o a sorgente aperta, contenuti e servizi leciti di loro scelta". Una richiesta che andrebbe in conflitto con la chiusura dei sistemi della mela.

Proposta che ha fin da subito raccolto il dissenso del Pd, da un lato impegnato da tempo nell'alleggerimento dei vincoli nei confronti ai colossi del web e dall'altro vicino proprio ad Apple, che insieme a Renzi lo scorso anno ha aperto il centro di sviluppo di App a Napoli, la Developers Academy. "Il fine della legge può apparire giusto, ma se applicata solo in Italia può produrre una distorsione di mercato enorme e incomprensibile" spiega Sergio Boccadutri, responsabile innovazione del Pd. "Sarebbe più corretto attendere la definizione di regole precise europee, perché i servizi digitali non hanno confini nazionali. Altrimenti, è come se avessimo deciso da soli di annullare il roaming soltanto in Italia".

Prevedendo il libero accesso a software, contenuti e servizi, il disegno di legge renderebbe di fatto illegali i device della mela, che non prevedono l'apertura del sistema al pubblico, sia per quanto riguarda il software che i contenuti e i servizi. "Non c’è un bisogno assoluto di fare una legge in questa materia, perché è già in gran parte disciplinata dal regolamento. Sarebbe improprio procedere" aggiunge Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. "Abbiamo fatto sapere più volte in via informale a Quintarelli che, se vogliono andare avanti, deve esserci un pieno rispetto del regolamento e non si devono creare situazioni di incertezza giuridica e discipline diverse. Anche perché, in caso di contenzioso, la primazia sarebbe del regolamento europeo".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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