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Qwiki: l’enciclopedia multimediale incontra il motore di ricerca

Nasce Qwiki, un astuto mix tra un motore di ricerca ed un’enciclopedia multimediale. Qwiki fa uso di una tecnologia rivoluzionaria che consente la trasformazione di fonti testuali e visive in presentazioni video.
A cura di Anna Coluccino
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qwiki

Dopo l'esplosione di interesse intorno a Quora, il nuovo social media Q&A che comincia a costruire una buona base di consenso anche in Italia, da qualche giorno a questa parte tutti parlano di Qwiki, un strumento web che si presenta come un mix tra un motore di ricerca  ed una vera e propria enciclopedia multimediale. Qwiki è il progetto vincitore del concorso Tech Crunch Disroupt 2010 e, al momento, è disponibile in fase alpha e accessibile solo su invito. La ragione di cotanto interesse intorno a questo nuovo strumento, comunque, non risiede solo nella possibilità che il modello di informazione introdotto da Qwiki possa rilevarsi rivoluzionario, ma è direttamente connessa al nome di uno dei suoi maggiori investitori: tale Eduardo Saverin, co-founder di Facebook, ex migliore amico di Mark Zuckerberg, attuale nemesi dello stesso. Se Zuckerberg fosse Superman, Saverin sarebbe Lex Luthor. Va da sé, quindi, che le azioni di entrambi destino non poca attenzione nel mondo tech.

Il crescente interesse per Qwiki dipende moltissimo dal fatto che Eduardo Saverin abbia deciso di investire ben 8 milioni di dollari nell'idea. Ma Saverin non è l'unica guest star del progetto. Tra gli investitori dell'ultima ora, infatti, c'è anche Jawed Karim, co-founder di YouTube, il che basta a chiarire il perché molte persone parlino di Qwiki come dell'idea che "potrebbe cambiare il volto dell'informazione online".

Di frasi del genere ne abbiamo sentite fin troppe ultimamente, tanto che ormai hanno perso qualunque attinenza con la realtà.  Per cui, noi ci limiteremo a dire che la novità introdotta da Qwiki sembra senza alcun dubbio molto interessante, ma se il progetto saprà, o meno, essere rivoluzionario, lasciamolo decidere al tempo.

Qwiki, per ora, si presenta come l'ottima realizzazione di un'ottima idea. L'idea in questione è quella di associare risposte "video" alle ricerche dei cybernauti. I filmati vengono creati come fossero brevi video-lezioni sugli argomenti più disparati. Ma la reale novità introdotta da Qwiki sta nel fatto che il sito, a differenza di tutte le altre enciclopedie multimediali, sfrutta una particolare tecnologia che consente di trasformare fonti testuali e visive in vere e proprie presentazioni video. In sostanza, il suo modello di funzionamento si avvicina molto più al celebre algoritmo di Google che al modello standard adottato dallo staff di redattori che c'è dietro ogni enciclopedia, e che consiste nel realizzare video "ex novo" per ogni argomento trattato, impiegando notevoli risorse sia in termini di tempo che di forza lavoro. Questo limite, finora, ha sempre reso le enciclopedia multimediali sostanzialmente inutili, a causa del ridotto database da cui potevano attingere. Con Qwiki, invece, il processo di trasformazione è del tutto automatizzato e non prevede alcun intervento umano per la creazione dei filmati. Questo significa che il database di cui, con il tempo, potrà disporre Qwiki è potenzialmente infinito e non ha i classici limiti "umani" che rallentano lo sviluppo di altre realtà similari. Qwiki potrebbe diventare una sorta di Google Search Video e, vista in questi termini, la situazione assume tutt'altro rilievo.

Il web sta diventando bulimico quanto a contenuti e, in più, affronta la virtuale impossibilità di saturarsi. In sostanza: i contenuti si moltiplicheranno all'infinito, fino a trasformare la rete in un'enorme massa di cose, un'ingestibile ed inesauribile coacervo di bit che non ha nemmeno la possibilità di colmarsi. I progetti del futuro, quelli di cui si avrà assoluta necessità a breve termine, sono quelli che riusciranno a mettere un po' d'ordine nel delirio, quelli che sapranno 0rganizzare i contenuti web in maniera efficiente, coerente, semplice, veloce. Da questo punto di vista, sostituire una video-lezione a pagine e pagine di contenuti scritti, immagini, video sembrerebbe un ottimo punto di partenza per assicurarsi il successo commerciale.

Quanto, poi, sistemi del genere giovino alla completezza di informazione che è sempre auspicabile ricercare, è tutto da vedere.

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